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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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però, della sua <strong>arte</strong>, che sembra autentica preghiera sotto forma <strong>di</strong> pittura.<br />

Nel 1449, inoltre, decorò lo stu<strong>di</strong>olo dello stesso sommo pontefice. Infine,<br />

tornato a Roma nel 1454, morì il 18 febbraio dell’anno successivo, nel<br />

convento <strong>di</strong> Santa Maria Sopra Minerva, concludendo una vita intensa,<br />

resa illustre dall’<strong>arte</strong>, ma più ancora arricchita da virtù umane e religiose.<br />

Il suo corpo fu sepolto nella chiesa <strong>di</strong> Santa Maria Sopra Minerva. Sul<br />

marmo, insieme all’effigie del defunto, furono incisi tre epitaffi o elogi, due<br />

dei quali decantano le sue qualità. In essi fra Giovanni è detto « venerabile<br />

» e presentato come « vero servitorello <strong>di</strong> Dio ». E non c’è da meravigliarsene.<br />

Secondo l’opinione dei contemporanei, infatti, egli fu « uomo <strong>di</strong><br />

totale modestia e vita religiosa » 5 e « mite <strong>di</strong> indole e probo nella professione<br />

<strong>di</strong> frate, fiorirono pure molte virtù ». 6 Insomma, fu « uomo <strong>di</strong> santità<br />

evidente ». 7 D’altra p<strong>arte</strong>, Vasari, che nella città <strong>di</strong> Firenze aveva raccolto<br />

molte informazioni sulla sua vita intemerata, ebbe la convinzione che la<br />

grazia e l’indole spirituale, che promanavano dalle sue immagini sacre – e<br />

infatti non <strong>di</strong>pinse altri soggetti –, fossero frutto <strong>di</strong> una conseguita somma<br />

armonia tra santa vita ed estro creativo. Ed evidentemente questo è il<br />

motivo per cui fu detto « Angelico », praticamente unico e senza confronti<br />

nel campo dell’<strong>arte</strong>. A giusto titolo, dunque, secondo un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Pio XII,<br />

egli è colui che ha saputo coniugare l’<strong>arte</strong> con un’ascesi serena e austera,<br />

nutrita da virtù solide, dalla contemplazione dei <strong>di</strong>vini misteri e dalla<br />

preghiera. E da qui fece sorgere il potente linguaggio delle sue opere, grazie<br />

al quale coinvolge imme<strong>di</strong>atamente gli animi e li muove alla pietà, trasformando<br />

quasi in preghiera la sua <strong>arte</strong>. 8<br />

Fra Giovanni, dunque, ponendo a servizio dell’<strong>arte</strong> i suoi eccezionali<br />

doni naturali, ha procurato e ancora continua a procurare un immenso<br />

servizio spirituale e pastorale al popolo <strong>di</strong> Dio, a cui rende più spe<strong>di</strong>to il<br />

cammino verso Dio. A questo fine, del resto, è or<strong>di</strong>nata l’<strong>arte</strong> sacra secondo<br />

il Concilio Vaticano II, nella cui costituzione sulla sacra liturgia si legge:<br />

« Fra le più nobili attività dell’ingegno umano sono annoverate, a pieno<br />

<strong>di</strong>ritto, le belle arti, soprattutto l’<strong>arte</strong> religiosa e il suo vertice, l’<strong>arte</strong> sacra.<br />

Esse, per loro natura, hanno relazione con l’infinita bellezza <strong>di</strong>vina, che<br />

deve essere in qualche modo espressa dalle opere dell’uomo, e sono tanto<br />

più orientate a Dio e all’incremento della sua lode e della sua gloria, in<br />

quanto nessun altro fine è stato loro assegnato, se non quello <strong>di</strong> contribuire<br />

il più efficacemente possibile, con le loro opere, a in<strong>di</strong>rizzare religiosamente<br />

la mente degli uomini a Dio ». 9<br />

5 Giuliano Lupaccini (m. 1458), Cronaca <strong>di</strong> S. Marco, cod. n. 370, f. 6 v , conservato<br />

nella Biblioteca Laurenziana <strong>di</strong> Firenze.<br />

6 Domenico da Corella (m. 1483), Theotocon, cod. G 28768, f. 79 r , conservato nella<br />

Biblioteca Nazionale <strong>di</strong> Firenze.<br />

7 Leander Alberti, De Viris illustribus Or<strong>di</strong>nis Prae<strong>di</strong>catorum..., Bononiae 1517, f. 252 v .<br />

8 Cfr. Pio XII, Discorso nel quinto centenario della morte del beato Angelico, 20 aprile 1955, in<br />

AAS 47 (1955) p. 287.<br />

9 Sacrosanctum Concilium, 122.<br />

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