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arte e beni culturali negli insegnamenti di giovanni paolo ii

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La lettura dei brani della Sacra Scrittura, scelti per ogni giorno, è stata<br />

sottoposta dal Concilio a criteri e a esigenze nuove. 54 In seguito a tali<br />

norme conciliari si è avuta una nuova raccolta <strong>di</strong> letture, nelle quali è stato<br />

applicato, in certa misura, il principio della continuità dei testi e anche il<br />

principio <strong>di</strong> rendere accessibile l’insieme dei libri sacri. L’introduzione dei<br />

salmi con i responsori nella liturgia rende familiare ai p<strong>arte</strong>cipanti la più<br />

bella risorsa della preghiera e della poesia dell’Antico Testamento. Il fatto,<br />

poi, che i relativi testi siano letti e cantati nella propria lingua fa sì che tutti<br />

possano p<strong>arte</strong>cipare con più piena comprensione.<br />

Non mancano tuttavia pure coloro che, educati ancora in base all’antica<br />

liturgia in latino, risentono la mancanza <strong>di</strong> questa « lingua una », che in<br />

tutto il mondo è stata anche un’espressione dell’unità della Chiesa e, me<strong>di</strong>ante<br />

il suo carattere <strong>di</strong>gnitoso, ha suscitato un senso profondo del mistero<br />

eucaristico. Bisogna quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare non soltanto comprensione, ma<br />

anche rispetto verso questi sentimenti e desideri, e, in quanto possibile,<br />

andare loro incontro, come, del resto, è previsto nelle nuove <strong>di</strong>sposizioni. 55<br />

La Chiesa romana ha particolari obblighi verso il latino, la splen<strong>di</strong>da lingua<br />

<strong>di</strong> Roma antica, e deve manifestarli ogni qualvolta se ne presenti l’occasione.<br />

Le possibilità introdotte dal rinnovamento postconciliare vengono<br />

spesso utilizzate in modo da renderci testimoni e p<strong>arte</strong>cipi dell’autentica<br />

celebrazione della parola <strong>di</strong> Dio. Aumenta anche il numero <strong>di</strong> persone le<br />

quali prendono p<strong>arte</strong> attiva a questa celebrazione. Sorgono gruppi <strong>di</strong><br />

lettori e <strong>di</strong> cantori, più spesso ancora scholae cantorum, maschiliefemminili,<br />

che con grande zelo si de<strong>di</strong>cano a tale aspetto. La parola <strong>di</strong> Dio, la<br />

SacraScrittura,cominciaapulsare<strong>di</strong>nuovavitainmoltecomunità<br />

cristiane. I fedeli, radunati per la liturgia, si preparano col canto all’ascolto<br />

del Vangelo, che viene annunziato con la devozione e l’amore<br />

a esso dovuti.<br />

Costatando tutto ciò con grande stima e gratitu<strong>di</strong>ne, non si può, tuttavia,<br />

<strong>di</strong>menticare che un pieno rinnovamento pone ancor sempre altre<br />

esigenze. Queste consistono in una nuova responsabilità verso la parola<br />

<strong>di</strong> Dio trasmessa me<strong>di</strong>ante la liturgia, in lingue <strong>di</strong>verse, e ciò corrisponde<br />

certamente al carattere universale e alle finalità del Vangelo. La stessa<br />

responsabilità riguarda anche l’esecuzione delle relative azioni liturgiche,<br />

la lettura o il canto, il che deve rispondere anche ai principî dell’<strong>arte</strong>. Per<br />

preservare queste azioni da qualsiasi artificiosità, bisogna esprimere in esse<br />

una capacità, una semplicità e al tempo stesso una <strong>di</strong>gnità tali, da far<br />

risplendere, fin dal modo stesso <strong>di</strong> leggere o <strong>di</strong> cantare, il carattere peculiare<br />

del testo sacro.<br />

54 Cfr. Sacrosanctum Concilium, 35,1 e 51.<br />

55 Cfr. Sacra Congregazione dei Riti, In e<strong>di</strong>cen<strong>di</strong>s normis, VI, 17-18; VII, 19-20, in<br />

AAS 57 (1965) pp. 1012ss; Musicam sacram, IV, 48, in AAS 59 (1967) p. 314; De Titulo<br />

Basilicae Minoris, II, 8, in AAS 60 (1968) p. 538; Sacra Congregazione per il Culto<br />

Divino, De Missali Romano, Liturgia Horarum et Calendario, I, 4, in AAS 63 (1971) p. 714.<br />

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