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— 116 —<br />

descritta da Robin e Magitot. avviene per prolungamenti villiformi<br />

che provengono dalla mucosa e che deprimono la sostanza dello smalto,<br />

^enza però penetrarvi. Negl'intervalli compresi tra questi prolungamenti,<br />

si vedono ammassi irregolari di cellule, ultimi avanzi della<br />

porzione atrofizzata del bottone. Sul resto della sua estensione, la<br />

faccia convessa è unita per semplice contiguità alle pareti del follicolo.—La<br />

faccia concava o bulbare è unita del pari per semplice contiguità<br />

alla superfìcie della papilla.— La circonferenza, molto sottile,<br />

corrisponde alla base di questa ed al solco circolare del sacco che la<br />

stessa riempie.<br />

Considerato nella sua struttura, l'organo dello smalto comprende<br />

una parte periferica o epiteliale, ed una centrale di aspetto gelatinose.<br />

La parte periferica si compone di cellule che differiscono per la<br />

faccia bulbare e per la faccia follicolare.—Sulla faccia bulbare le cellule<br />

sono allungate, di forma prismatica, a 5 o 0 facce. Contengono<br />

una sostanza granulosa ed un nucleo ovoide che ne occupa il centro.<br />

Dalla loro riunione risulta uno strato epiteliale unico, facile ad esservare<br />

sui tagli verticali. Sono state scoverte da Purkinje e Kasehkow,<br />

ma meglio studiate nel 1838 da Schivami, che loro ha dato<br />

il nome di cellule dello smalto.—Sulla faccia follicolare dell'organo<br />

adamantino si nota un'altro strato epiteliale, la cui esistenza è slata<br />

indicata da Ch. Robin e Magitot. È formato, come il precedente, da<br />

cellule aggregate fra loro, ma più piccole e più molli che contendono<br />

un nucleo sferico molto grosso. Questo secondo strato scompari 1<br />

al livello della gengiva.Però gli ammassi epiteliali cilindrici che accompagnano<br />

i prolungamenti villiformi emanati dalla mucosa si debbono<br />

considerare come una sua dipendenza.<br />

La parte centrale dell*organo dello smalto, benché proceda, come<br />

la parte periferica, dal bottone epiteliale, sembra che non partecipi piti<br />

della natura di questo. Le cellule che la componevano primitivamente<br />

hanno subita, moltiplicandosi, una vera metamorfosi. Nel loro intervallo<br />

si deposita un liquido di consistenza e di apparenza gelatinosa,<br />

al quale si aggiunge una certa quantità di sostanza amorfa. Da arrotondile<br />

che erano esse divengono stellale. Coi loro prolungamenti irradiati<br />

in tutti i sensi si uniscono fra loro e si presentano allora sotto<br />

l'aspetto tli una elegante rete. Non si osservano del resto, in questa<br />

trama reticolare, né nervi, uè vasi. — Le cellule stellato sono una<br />

semplice trasformazione delle cellule primitive del bottone epiteliale '.<br />

ovvero bisogna considerarle, con Ch, Robin e Magitot, come elementi<br />

«li nuova formazione, che avrebbero preso il posto degli elementi antichi<br />

*. Quest'ultima opinione sembra la meglio fondata, però questo e un<br />

punto osi uro che reclama ricerche più complete.<br />

2.° Bulbo dentario. — Il bulbo è una papilla della mucosa boccale,<br />

di cui la porzione rigonfiata del bottone epiteliale rappresenta

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