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gelio. Il tronco destro raccoglie il sangue del lobo destro, almeno la'
maggior parte; il tronco sinistro quello del lobo sinistro e del loboquadrato.
Le branche principali di questi tronchi si portano da avanti j
indietro e da basso in alto, prendendo una direzione convergènte,
mentre che le principali divisioni della vena porta si dirigono, come
abbiamo visto , nel senso trasversale. Le prime sono, in generale,
situate in un piano superiore a quello che occupano le seconde.
Riguardate nel loro insieme, le vene epatiche sono state paragonate
ad un albero, ai rametti del quale i lobuli sono sospesi per
la loro vena intralobulare, presso a poco come le foglie lo sono pel
loro peduncolo. Considerate nei loro rapporti con gli stessi lobuli,
ognuna delle loro divisioni rappresenta una specie di grappolo
(fig. 830).
Le pareti delle vene epatiche sono un po' più sottili di quelle della
vena porta. Aderiscono ai lobuli del fegato per tutt'i punii della loro
estensione e della loro circonferenza , in modo che, nei differenti
tagli ofce si fanno su quest'organo, non si avvizziscono come le divisioni
della vena porta, ma restano aperte come tanti tubi a pareti inllessibili.
La capsula fibrosa che circonda le div isioni della vena porta •
e dell' arteria epatica qui manca. Le loro pareti si trovano immediatamente
in contatto coi lobuli, ai quali aderiscono per le vene clm
ricevono e per un tessuto cellulare fino e denso.
Le vene epatiche sono ancora notevoli per le fibre muscolari che
entrano nella loro struttura, fibre che le accompagnano in tutto il
loro cammino e che sono numerose e sviluppate abbastanza per costituir
-loro una vera tunica muscolare. Neil' uomo questa tunica,
benché facile a riconoscersi, é estremamente sottile, ma in alcuni
animali acquista una grande importanza; nel porcellino d'India è
molto sviluppata; nel bue e nel cavallo è spessa di 3 a 4 mi Minio-,
tri. Queste fibre sono per certo destinate non solo a raccorciare livene
epatiche, ma anche a ristringerne il calibro: hanno in emise-"
guenza una pai te molto importante nella circolazione del sangue nella!
spessezza della glandola.
IL — Vasi linfatici del fegato.
Kssi ci sono già noti (V. t. il. p. 840). Mi basterà dunque ricordare:
1.° Che questi vasi nascono dai lobuli del fegato per mezzo di
radicene estremamente sottili, anaslomizzate tra loro e formanti Milla
periferia di ciascun lobulo una rete, che si soprappone alla rete dei
canalini biliari e dei vasi sanguigni.
2.° Che tutti questi rami sopra-lobulari si scambiano numero*'
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