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Questo strato é formato da fibre di tessuto cellulare aggruppate in<br />

fasci che s'intrecciano in tutti i sensi, e da fibre elastiche meno numerose.—Nella<br />

sua spessezza si osservano inoltre fibre muscolari liscie,<br />

poco apparenti nell'uomo, ma più sviluppate in alcune specie animali,<br />

massime nel cavallo, in cui costituiscono uno strato reticolato completo.<br />

Nello strato cellulo-fibroso sono situate tutte le glandoìe esofagee.<br />

C. Strato mucoso —La mucosa esofagea è sottile, resistente e di<br />

color bianco opaco nella maggior parte della sua estensione. La sua<br />

estremità inferiore solamente ofIVe alcune volte un color rosso dovuto<br />

all'iniezione delle vene sottostanti, assai numerose e molto sviluppate<br />

su questo punto, ove formano un vero plesso.—Unita in fuori ali)<br />

strato celluioso che intimamente le aderisce presenta sulla sua faccia<br />

libera: 1° delle sporgenze arrotondile, del volume di un grano di miglio<br />

o di una lenticchia, più numerose inferiormente disposte sopra<br />

alcuni punti in serie lineari e prodotte dal rilievo delle .dandole sottostanti;<br />

2° altre sporgenze estremamente piccole, visibili solamente<br />

al microscopio ed uniformemente distribuite: queste sporgenze sono papille<br />

simili a quelle che si osservano sulla mucosa boccale e faringea.<br />

un poco meno sviluppate però di queste ultime e che spariscono<br />

bruscamente al livello dell'orifizio superiore dello stomaco.<br />

La tunica mucosa è rivestita da un epitelio pavimentilo continuazione<br />

di quello che tappezza le pareti della faringe e «Iella bocca.<br />

Le glandoìe dell'esofago, situate nella spessezza dello si rato celluioso<br />

o cellulo-fibroso, sono meno numerose nei due terzi superiori<br />

del canale che nel terzo inferiore.—Appartengono alla classe delle glandoìe<br />

a grappolo. Sull' esofago privato del suo epitelio si può distinguere<br />

il loro sbocco, introdurre in esso la punta del tubo da iniezione<br />

linfatica ed iniettarle al mercurio. È facile allora studiare il loro dotto<br />

escretore, lungo .1 a 1 millimetri e le sue ramificazioni. Si giunge del<br />

resto allo stesso risultato sottoponendo una di queste glandoìe all'esame<br />

microscopico (1).<br />

I.e arterie dell'esofago emanano da parecchie sorgenti.—Quelle della<br />

porzione cervicale vengono dalle tiroidee inferiori.—Quelle della por­<br />

ti.) Non è raro di vedere le piandole dell'esofago trasformarsi in cisti,<br />

ilo constatata questa trnsfoiinazione »u parecchi individui In uno di e»ii<br />

ho potuto contare una ventina di queste piccole cisti ; erano cilindroidi, lunghe<br />

10 a 12 millimetri e larghe a a 4 Pai cecilie si tmvavatio riunii.- in un solo<br />

punto, in modo che formavano gnunn di queste<br />

cUt i e,n costituita sopì atutto dal dotto escretore della glandola non obliterato,<br />

nU'estremità l,el quale si vedeva il colpo di questa, schiacciato ed applicato<br />

allo piriti della cisti. 11 liquido contenuto nel dulto escretore, dilatato<br />

ud ampolla, eia nolc-vo'c per la aua viscbioailù.

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