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Ifc<br />

- 341 -<br />

Ila vena ombelicale, ma un po' a destra di esso. Non se ne stacca<br />

alcuna branca. La sua estremità terminale si apre nella vena cava,<br />

al livello dello sbocco della vena epatica sinistra, ed alcune volte<br />

in questa stessa vena. Una piccola piega del peritoneo, che fa parte<br />

dell'epiploon gastro-epatico, lo circonda e l'accompagna sino alla sua<br />

terminazione.<br />

Il CANALE III COMUNICAZIONE DELLA VENA OMBELICALE CON LA VE-<br />

,s\ PORTA ha un calibro tre o quattro volte più considerevole di<br />

quello del canale venoso. Situato nel solco trasverso. i>embra portarsi<br />

quasi perpendicolarmente dal tronco della vena ombelicale al<br />

tronco della vena porta; però esaminandolo più attentamente, si vede<br />

che descrive una linea curva la cui concavità corrisponde al lobo<br />

quadrato. Nel suo cammino fornisce due o tre rami al lobo dello<br />

Spigelio ed alcuni rametti molto sottili che s'immettono nel solco<br />

trasverso, per distribuirsi nei lobuli compresi tra le due eminenze<br />

porte.<br />

Il calibro di questo (-anale paragonato a quello del canale venoso<br />

Pé poco sviluppato nei primi mesi della vita intrauterina. Ma dal<br />

quarto o quinto mese, comincia a slargarsi. Al settimo e molto più<br />

considerevole di quello del canale venoso, all'ottavo ed al nono uies.-,<br />

sorpassa quello della vena ombelicale, ed alla nascita, eguaglia quello<br />

della branca destra della vena porta. Questo allargamento graduale<br />

e continuo ci mostra :<br />

> 1.' Che nei primi tempi della vita intra-uterina il sangue arterioso<br />

portato dalla vena ombelicale si distribuisce per la maggior<br />

parte al lobo sinistro ed al lobo quadrato; che una piccolissima<br />

parte passa pel canale di comunicazione del lobo destro, «.ve si mischia<br />

al sangue della vena porta, ed il soprappiù è versato nella vena<br />

?eava inferiore pel canale venoso: donde risulta che i due terzi circa<br />

di questo sangue arterioso non arrivano all'organo centrale della<br />

circolazione che dopo aver attraversato i lobuli della glandola, cioè<br />

per mezzo delle vene epatiche, e questo ci spiega la precocità dello<br />

«viluppo ed il volume considerevole del fegato nell'embrione.<br />

2." Che al principio della seconda metà della vita fetale, una<br />

parte del sangue della vena porta s'introduce nel canale di comunicazione<br />

esteso da questa vena alla vena ombelicale, poi da questa<br />

nel lobo sinistro, nel lobo quadrato e nel canale venoso; che a partir-<br />

da quest' epoca in conseguenza la vena porta incomincia ad<br />

^appropriarsi questo canale, che ne diviene immediatamente una di-<br />

. pendenza, e che quindi costituisce la sua branca sinistra.<br />

'«.' rhe il lobo sinistro, il lobo quadrato ed il lobo dello ^pi-<br />

*>ho, percorsi nella prima metà della vita intra-uterina da sangue<br />

-|rt.'rio*o, e duranti* la seconda da un miscuglio di sangue venoso<br />

|P arterioso si trovano in condizioni più favorevoli pel loro svi-

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