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- 21o -<br />

1. Epitelio dei villi.<br />

L'involucro epiteliale proprio di ciascun villo ha la forma di una<br />

piccola guaina. Tutte queste guaine si continuano tra loro per la<br />

circonferenza della loro base, donde segue che 1' epitelio della mucosa,<br />

secondo che si esamina per la sua faccia libera o per la sua<br />

faccia aderente, appare fornito di tante sporgenze o scavato da tante<br />

fossette quanti sono i villi.<br />

Per staccare quest' epitelio non è necessario , come pensava Liberkuhn,<br />

sottoporre l'intestino ad una macerazione prolungata. Sopra<br />

un individuo, morto da 36 a 48 ore, esso non aderisce in generalo<br />

che debolmente allo strato sottostante. Dopo aver fatta passare una<br />

corrente di acqua nell'intestino, se lo si incide in tutta la sua lunghezza<br />

e lo si distende poscia sotto l'acqua, si può facilmente, col manico<br />

di uno scalpello o con ogni altro strumento, staccarne la lamina epiteliale<br />

a lembi, che sospesi e fluttuanti nel liquido, somigliano piuttosto<br />

a piccoli fiocchi biancastri che ad avanzi di pellicole.<br />

La lamina epiteliale che copre i villi e tutta la superficie interna<br />

dell' intestino tenue è tanto più molle per quanto la morte è accaduta<br />

da più tempo. Per la sua spessezza, per la sua consistenza, per<br />

la sua trasparenza e per il suo aspetto esterno, essa ricorda molto<br />

bene, al momento in cui si stacca spontaneamente, uno strato di muco<br />

col quale in effetti essa è stata per molto tempo confusa.<br />

Quando si sottopone un lembo di epitelio della mucosa intestinale<br />

all'esame microscopico, si vede che si compone d'innumerevoli cellule,<br />

molto regolarmente disposte le une accanto alle altre.<br />

Tutte queste cellule hanno una forma cilindrica o quella di un<br />

cono tronco al suo apice. Con una delle loro estremità, poggiano<br />

sullo strato glandolare, don l'altra, che e un poco più larga, e piana<br />

o leggermente convessa guardano la cavità dell' intestino. Questa<br />

estremità libera e sormontata da una piccola membrana, trasparente,<br />

molto refrangente, abbastanza spessa, che si continua senza linea di<br />

demarcazione con quella delle cellule adiacenti, e concorre così a<br />

formare una pellicola unica, che congiunge tutte queste cellule tra<br />

loro. Vista per la sua spessezza, sopra una serie di cellule, semhra<br />

passare dall'una all'altra senz'offrire la minima traccia di una solu-<br />

/ioie- di continuità. Vi si vedono soltanto alternativamente linei; chiare<br />

ed oscure, lai linee oscure sono state considerate da kòllikcr<br />

come tanti canalini pei quali penetrano i succili nutritivi, e da Houle<br />

come cigli \ibratili congiunti insieme da una sostanza amorfa.<br />

i'ev la loro superficie le cellule si pongono a mutuo contatto, in<br />

modo che rappresentano tanti prismi a cinque o sei facce, piuttosto<br />

che un cilindri, o un cono propriamente detto.

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