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Nei quadrupedi, il diametro antero-posteriore della bocca è proporzionale
all'altezza degli arti anteriori. La natura ha voluto di fatti
che in questi animali la lunghezza del collo, aggiunta a quella della
testa, fosse sempre eguale all'altezza dei loro arti, affinchè potessero
facilmente pigliare alla superficie del suolo le sostanze di cui si nutrono.
A questo scopo, in questi animali se il collo è lungo non lo è
tutta la testa, ma solo la faccia, e particolarmente la parte di questa
che spetta all'apparecchio digerente, cioè adire la cavità boccale. Se la
faccia in essi è tanto sviluppata comparativamente al cranio non è
dunque perchè esisterebbe tra queste due parti una specie di legge
di equilibrio o di antagonismo in virtù della quale una non potrebbe
aumentare senza che l'altra diminuisse, e viceversa, ma solamente
perchè la bocca è per essi un'organo di prendimento, donde la necessità
del suo allungamento, tanto più considerevole per quanto il collo
è più corto, allungamento che produce quello di tutta la faccia, come
pure la diminuzione relativa del cranio, e che ha per risultato definitivo
l'enorme predominio del diametro antero-posteriore della loro
cavità boccale sui due altri; da ciò anche deriva anche l'obliquità di
questo diametro.
La forma della bocca è però regolare. E stata paragonata però, dalla
maggior parte degli autori ad un' ovoide , con la piccola estremità
rivolta in dietro. Le arcate alveolari e dentarie la dividono in due
parti molto differenti di forma: l'una anteriore, più piccola, che è il
vestibolo della bocca; l'altra posteriore, che costituisce la bocca propriamente
detta.
Il vestibolo della bocca ha per limiti, in avanti le labbra e le
guance, indietro le arcate alveolari e dentarie, in alto ed in basso la
mucosa boccale, che si riflette formando una doppia gronda. Questo
vestibolo è sopratutto notevole :
1.° Per l'estrema mobilità della sua parete anteriore, che può essere
spinta in avanti e sui lati degli alimenti sottoposti all'azione delle
arcate dentarie, e che spinge alla sua volta gli avanzi di questi alimenti
sotto le stesse arcate sino a che non sieno sufficientemente divisi.
2.° Per lo sbocco dei dotti di Stenone, che si aprono su questa
parete al livello del colletto dei secondi grossi molari del mascellare
superiore.
3.' Pel fondo cieco che forma la mucosa boccale a ciascuna delle
sue estremità, limitato in fuori dalla sporgenza del margine anteriore
dell'apofisi coronoide, e indentro da un'altra sporgenza più voluminosa,
anche verticale ed arrotondita, che si estende dalla parte
più lontana del margine alveolare del mascellare superiore alla parte
interna dell'ultimo grosso molare del mascellare inferiore. Questa
sporgenza, leggermente curvilinea e concava in avanti, separa il vestibolo
dal velo.pendolo palatino superiormente, e dal solco situato