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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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e datati al 1599 ora a Palazzo Bianco di Genova con Cristo<br />

e l’adultera e Cristo e la samar<strong>it</strong>ana al pozzo, già apertamente<br />

seicentesche nell’impostazione e nel forte patetismo<br />

delle figure. La coeva Salomè con la testa del Battista,<br />

conservata al km di Vienna, mostra un sapiente uso del<br />

colore, come nel R<strong>it</strong>ratto di Alessandro V<strong>it</strong>toria (1600-605,<br />

ivi), nel quale la pressoché totale fusione della veste nera<br />

dell’artista r<strong>it</strong>ratto con lo sfondo del dipinto aumenta<br />

quel senso di profonda interiorizzazione filtrato dai r<strong>it</strong>ratti<br />

del Tintoretto. Chiamato alla corte mirandolese da<br />

Alessandro I Pico per una serie di tele ispirate al m<strong>it</strong>o di<br />

Psiche, oggi disperse, rimane attualmente nel Palazzo Ducale<br />

di Mantova l’Età del ferro dipinta nel 1609-10, con<br />

evidenti richiami al Tintoretto, come nel Compianto sul<br />

Cristo morto della Cattedrale di Reggio Emilia (1612)<br />

dalla composizione piramidale drammaticamente avvolta<br />

nelle tenebre. Due opere, quest’ultime, interrotte nel<br />

1610 dalla decorazione del soff<strong>it</strong>to della Sala terrena<br />

dell’Ateneo Veneto, già Scuola di Santa Maria della Giustizia<br />

e San Gerolamo, con scene illustranti il Purgatorio,<br />

e, l’anno seguente, dall’esecuzione della tela con le Tre<br />

Grazie (Roma, Accademia di San Luca), mentre il Cristo<br />

morto sostenuto da un angelo della coll. Rossi a Venezia rifer<strong>it</strong>o<br />

all’ultima fase della sua attiv<strong>it</strong>à, rivela lo stesso magistero<br />

nell’effetto notturno e nella pennellata larga, appena<br />

abbozzata, memore dell’ultimo Tiziano. Rilevanti<br />

sono, inoltre, i libri di disegni del P, tra cui i due volumi<br />

posseduti da Anton Maria Zanetti, collezionista veneziano<br />

del Settecento: il primo attualmente conservato al bm<br />

di Londra, il secondo recentemente acquistato dal Comune<br />

di Venezia da una collezione privata inglese. Il successo<br />

quasi universale dell’opera matura del P in tutta l’Italia<br />

settentrionale e lungo l’Adriatico fino alla Puglia si deve<br />

soprattutto alla sua figura di ultimo erede della grande<br />

tradizione cinquecentesca veneta e all’accorta interpretazione<br />

che egli seppe offrirne. (fl).<br />

Palma il Vecchio (Jacopo Negretti, detto)<br />

(Serina (Bergamo) 1480 ca. - Venezia 1528). Documentato<br />

a Venezia fin dal 1510, ottenne presto largo consenso<br />

fra i contemporanei soprattutto grazie alle numerose<br />

opere di carattere religioso e ad una prolifica attiv<strong>it</strong>à<br />

r<strong>it</strong>rattistica. Se la prima pala d’altare considerata ormai sicura<br />

in base a recenti indagini documentarie è l’Assunzio-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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