Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

della Maddalena e la Crocifissione dipinti nella prima cappella
sinistra di Sant’Antonio di Ranverso. La traduzione
di soluzioni stilistiche di gotico internazionale lombardo,
secondo una lezione come quella di Giovannino de’ Grassi,
costituisce la cifra di questo pittore. (rpa).
Pietro da Rimini
(attivo nella prima metà del sec. xiv). Soltanto il Crocifisso
che porta la sua firma (Urbania, già nella chiesa dei
Morti, ora in parrocchiale) consente di ricostruire la personalità
di questo maestro, il piú forte e autorevole fra i
pittori della seconda generazione della scuola riminese, rimasto
a tutt’oggi privo di sostegno documentario. Se il
Crocifisso di Urbania, dagli accenti fortemente drammatici,
può collocarsi cronologicamente intorno al 1320, può
vedersi un’evoluzione di P verso una pittura piú raffinata,
di piú poetica narratività e di tenera unione luminosa
come dimostrano i bellissimi affreschi del coro di Santa
Chiara a Ravenna (Storie di Cristo e Quattro Dottori della
Chiesa, 1330 ca.: oggi mn). Nella chiesa di San Francesco,
poi, P dipinge una Crocifissione (frammentaria) e una Presentazione
al Tempio, sole parti sopravvissute di un ciclo
di affreschi con Storie di Maria andato distrutto nei
bombardamenti della seconda guerra mondiale. Sembra
recasse la sua firma e la data 1333 un San Francesco affrescato
su di una colonna in San Nicolò di Jesi, che oggi si
vuol identificare in un affresco assai deteriorato conservato
a Montottone (convento di San Francesco), mentre una
sua presenza a Padova è avvalorata dal ciclo con Crocifissione,
Resurrezione e Discesa al Limbo, Ascensione, Incoronazione
della Vergine per il convento degli Eremitani (Padova,
mc), dove l’incontro con il Giotto degli Scrovegni
traspare dalla potente espressività impressa alle figure.
Illustrano bene l’arco del suo percorso le poche opere su
tavola che gli si possono attribuire: la Deposizione dalla
Croce dapprima (Parigi, Louvre), con il dittico con la Dormitio
Virginis e la Crocifissione (Amburgo, kh); le Storie di
Cristo divise tra Berlino (sm, gg), la coll. Thyssen-Bornemisza
(già Lugano, Castagnola) e la pv di Roma, del 1330
ca. Una forte traccia del suo stile e del carattere drammatico
e talvolta visionario del suo mondo espressivo si riscontra
negli affreschi (1325 ca.) di San Pietro in Sylvis a
Bagnacavallo, mentre l’influsso del suo magisterio è avvertibile
a lungo in un vasto raggio territoriale, compren-
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