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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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zione prettamente brissinese e sud-tirolese e che opera nel<br />

pol<strong>it</strong>tico della parrocchiale di Chiusa/Klausen (perduto,<br />

ne rimane la scultura centrale della Madonna), nelle parti<br />

dipinte dell’altare di Lajen presso Chiusa (1550-10 ca.:<br />

Innsbruck, Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum), nelle<br />

Scene della v<strong>it</strong>a della Vergine e Sante delle portelle di un altare<br />

oggi a Londra (vam) e in vari altri ancora, sino alla<br />

morte avvenuta nel 1515 ca. Lo sost<strong>it</strong>uì, nel ruolo di primo<br />

p<strong>it</strong>tore, un artista di temperamento e personal<strong>it</strong>à completamente<br />

diversi, formatosi sull’esempio dei p<strong>it</strong>tori danubiani<br />

e forn<strong>it</strong>o di modelli incisori tra i piú aggiornati<br />

del momento (da Dürer a Huber, da Graf ad Altdorfer) e<br />

che può forse identificarsi con Haug Spengler, originario<br />

di St. Gallen. Le parti p<strong>it</strong>toriche degli altari di P sono<br />

senz’altro le piú «moderne», se confrontate con il linguaggio<br />

ancora totalmente gotico delle parti intagliate, e<br />

denotano il passaggio dalle forme tardogotiche a quelle<br />

piú propriamente «rinascimentali» sviluppatesi nella grande<br />

area linguistica storicamente legata, e influenzata dal<br />

xiv al xvi secolo, alla Germania meridionale. (scas).<br />

Potsdam<br />

Staatliche Schlösser und Gärten La c<strong>it</strong>tà, vicina a Berlino,<br />

fu antica residenza dei re di Prussia, che nel sec. xviii<br />

fecero edificare numerosi castelli sia nella c<strong>it</strong>tà vera e propria<br />

che nel vicino parco di Sans-Souci. Le collezioni di<br />

p<strong>it</strong>tura sono divise tra i vari castelli del parco di Sans-<br />

Souci, che contengono solo una parte dei dipinti posseduti<br />

da Federico II; altri sono stati depos<strong>it</strong>ati nei musei di<br />

Berlino, altri ancora rimasero in possesso della famiglia<br />

degli Hohenzollern quando i castelli vennero nazionalizzati<br />

dopo la prima guerra mondiale; moltissime opere, peraltro,<br />

sono andate perdute o sono state trasfer<strong>it</strong>e nel<br />

corso della seconda guerra mondiale. Per contro, numerosi<br />

quadri hanno trovato posto a Sans-Souci dopo la distruzione<br />

dei castelli di Berlino e di P.<br />

A partire dal regno del Grande Elettore fino alla seconda<br />

metà del sec. xviii, le raccolte vennero arricch<strong>it</strong>e senza<br />

posa, in particolare grazie a Federico II, Federico Guglielmo<br />

III e Federico Guglielmo IV. Contengono tele delle<br />

scuole tedesca, fiamminga, francese e <strong>it</strong>aliana, dal xv al<br />

xix secolo. La galleria di quadri costru<strong>it</strong>a nel 1755 a Sans-<br />

Souci da Federico II conserva circa 120 tele di Rubens,<br />

van Dyck, Willeboirts, van der Werff, Caravaggio (Incre-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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