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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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con effetti di leggerezza e di trasparenza degni di un Luca<br />

Giordano tardo (Miracolo di sant’Antonio: Bologna, San<br />

Petronio; Maddalena: Vienna, coll. Liechtenstein) o del<br />

Giaquinto. Operò quasi esclusivamente in amb<strong>it</strong>o bolognese<br />

ed eserc<strong>it</strong>ò grande influenza sui giovani p<strong>it</strong>tori locali,<br />

svolgendo – a fianco del Cignani e del Canuti – un<br />

ruolo innovatore. Sono relativamente scarsi i dipinti sopravvissuti<br />

rispetto alla sua lunga carriera (fu operoso per<br />

il conte Alessandro Fava, per i Gonzaga a Marmirolo e a<br />

Torino per i Savoia). Ebbe tra i suoi allievi Giovan Gioseffo<br />

dal Sole. (eh).<br />

Pasini, Alberto<br />

(Busseto (Parma) 1826 - Cavoretto (Torino) 1899). Si<br />

iscrive all’Accademia di Parma, dove è allievo dell’Alusino<br />

e del Magnani. Insoddisfatto dell’insegnamento accademico<br />

e amareggiato per la mancata assegnazione del<br />

prix de Rome nel 1847, interrompe gli studi. Partecipa<br />

come mil<strong>it</strong>e nella colonna di Modena alla prima guerra<br />

d’indipendenza (1849). Rientrato e Parma si dedica soprattutto<br />

alla l<strong>it</strong>ografia e ottiene un discreto successo con<br />

la serie Trenta vedute di castelli del Piacentino, in Lunigiana<br />

e nel Parmenense, stampato tra il 1850 e il 1851. Deciso a<br />

trasferirsi a Parigi, nel corso del 1851 soggiorna per breve<br />

tempo a Torino e a Ginevra, dove incontra A. Calame.<br />

Giunto nella cap<strong>it</strong>ale francese, perfeziona la pratica<br />

dell’incisione nello studio di Henriquel Dupont e successivamente<br />

presso Eugène Ciceri, con il quale stringe<br />

rapporti d’amicizia. Nello studio di quest’ultimo esegue<br />

La sera, l<strong>it</strong>ografia con cui è ammesso al Salon del 1853 e<br />

che rivela la sua ammirazione per il paesaggismo della<br />

scuola di Barbizon. Nel 1855 accompagna la spedizione<br />

diplomatica in Persia guidata dal ministro di Napoleone<br />

III, Prosper Bourée, in sost<strong>it</strong>uzione dell’amico T. Chassérieu.<br />

A causa del confl<strong>it</strong>to russo-turco l’<strong>it</strong>inerario del viaggio<br />

si amplia alla Turchia, Siria, Arabia ed Eg<strong>it</strong>to, da cui<br />

P trae impressioni sui paesaggi e i costumi locali annotandoli<br />

in album del genere di quello conservato al Gabinetto<br />

degli Uffizi di Firenze, esegu<strong>it</strong>o tra il 1855 e il<br />

1856. L’impresa segna una svolta nella sua evoluzione artistica,<br />

confermandone la vocazione orientalista, genere<br />

che egli interpreta con una p<strong>it</strong>tura in equilibrio tra rappresentazione<br />

sontuosa e minuziosa descrizione da reportage.<br />

Rientrato nel 1857 a Parigi, mantiene vivi i contatti<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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