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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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lustrazione dei Canti di Maldoror di Lautréamont (1938).<br />

Stabil<strong>it</strong>osi nel Messico nel 1939, vi organizza, insieme al<br />

poeta Cesar Morro, l’Esposicion internacional del Surrealismo,<br />

presso la Gall. de Arte mexicano (febbraio 1940).<br />

La sua rivista «Dyn» (da dinatica: secondo P l’energia del<br />

possibile artistico), sei numeri della quale usciranno tra il<br />

1942 e il 1944, ne segna l’allontanamento dal surrealismo,<br />

nel quale egli scorge un nuovo accademismo. Lo influenza<br />

allora l’arte degli Indios, che conosce bene (Selam Trilogy,<br />

1947: Parigi, coll. J. Dupin). Assente alla Mostra surrealista<br />

(Gall. Maeght, Parigi 1947), torna a Parigi tra il 1952<br />

e il 1954 ed è rappresentato nelle retrospettive del movimento.<br />

Nel 1959, sugli altopiani del Messico, si suicida<br />

con un colpo di rivoltella. Un’importante retrospettiva<br />

della sua opera viene organizzata a Parigi nel 1970 (Gall.<br />

Villand e Gall. Galanis). (rp).<br />

Pacchia, Girolamo del<br />

(Siena 1477 - post 1533). Non ancora del tutto defin<strong>it</strong>o<br />

dal punto di vista biografico, fu spesso confuso con Giacomo<br />

Pacchiarotti. Fu dapprima sensibile alle influenze<br />

umbre, in particolare da Perugino e da Signorelli (Ascensione:<br />

Siena, chiesa del Carmine, per la quale è stata proposta<br />

la data 1512) e si aprì in segu<strong>it</strong>o all’influenza del<br />

Sodoma, di Girolamo Genga e del classicismo fiorentino.<br />

Le opere migliori appartengono tutte a una fase già avanzata<br />

della sua attiv<strong>it</strong>à, segnata anche dall’influenza di<br />

Raffaello: la Madonna col Bambino e santi del Museo di<br />

Capodimonte a Napoli; l’analogo soggetto della collezione<br />

Chigi Saracini a Siena e, nella stessa c<strong>it</strong>tà, l’Incoronazione<br />

della Vergine in Santo Spir<strong>it</strong>o (1515-16 ca.); gli affreschi<br />

nell’Oratorio di Santa Caterina in Fontebranda e<br />

dell’Oratorio di San Bernardino (1518), per il quale dipinse<br />

anche un cataletto; l’Annunciazione della Pinacoteca.<br />

(sr).<br />

Pacchiarotti, Giacomo<br />

(Siena 1474-1540 ca.). Sotto questo nome si raggruppavano<br />

un tempo anche i due corpus di Girolamo del Pacchia<br />

(rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o al leg<strong>it</strong>timo artista da Milanesi, nel 1906) e di<br />

Pietro Orioli (quest’ultimo finalmente scisso e defin<strong>it</strong>o<br />

stilisticamente solo di recente). In segu<strong>it</strong>o ai dati emersi<br />

dalla ricerca documentaria, la sola opera certa del P è l’af-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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