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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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tente del dipinto e alla sua ubicazione originaria; e tuttavia,<br />

indipendentemente dalla perd<strong>it</strong>a di dati storici sicuri,<br />

alcuni sintomatici dettagli lasciano trasparire la profond<strong>it</strong>à<br />

intellettuale del messaggio contenuto nell’immagine,<br />

evidenziando la sapiente sottigliezza del sistema iconografico<br />

ideato per trasporre in termini visivi il suo recond<strong>it</strong>o<br />

significato (Bertelli, 1991). Giova notare, a tal riguardo, il<br />

singolare aspetto della colonna a cui è legato Cristo: la<br />

presenza, sopra l’elegante cap<strong>it</strong>ello ionico, di un idolo dorato,<br />

permette infatti d’identificarla con il simbolo di Gerusalemme,<br />

mentre la calcolata ubicazione nel punto mediano<br />

del disco di porfido che spicca sopra il pavimento<br />

del palazzo pretorio allude dichiaratamente al ruolo geocentrico<br />

che la cultura medievale attribuiva alla c<strong>it</strong>tà<br />

santa; poiché, d’altronde, essa riveste anche una specifica<br />

valenza cristologica, fungendo da colonna di flagellazione,<br />

la sua collocazione evoca l’universal<strong>it</strong>à della passione e<br />

morte di Gesù, che al centro della terra s’immolò indistintamente<br />

per gli uomini di ogni s<strong>it</strong>o e di ogni razza. È inoltre<br />

sintomatico osservare come l’elemento assurto a simbolo<br />

di Gerusalemme leghi le proprie origini a personaggi<br />

e a eventi dell’età romana: la colonna rimanda infatti a<br />

quella eretta in onore di Adriano, che ricostruì la c<strong>it</strong>tà<br />

dopo le distruzioni dell’epoca di T<strong>it</strong>o; anche l’insol<strong>it</strong>o simulacro<br />

d’oro che svetta alla sua somm<strong>it</strong>à contribuisce a<br />

confermare il nesso storico individuato, poiché il pregiato<br />

materiale di cui è fatto richiama alla memoria il nominativo<br />

di Colonia Aelia Cap<strong>it</strong>olina, poi semplificato in quello<br />

di Haelia, imposto da Adriano alla c<strong>it</strong>tà. Se correlata<br />

all’accurata raffigurazione del palazzo pretorio e alla presenza<br />

nella scena di Pilato, al cui cospetto si consuma la<br />

passione di Cristo, risulta evidente come la colonna assuma,<br />

nel contesto dell’immagine, una ulteriore, significativa<br />

valenza, giacché la sua presenza vale a caricare di<br />

nuovi rimandi alla roman<strong>it</strong>à la commemorazione del sacrificio<br />

divino: non si tratta, tuttavia, di denunciare la<br />

drammatica responsabil<strong>it</strong>à avuta dall’impero nella messa<br />

in atto del deicidio; piuttosto, in linea col pensiero<br />

medievale e umanistico, di esaltare il ruolo prior<strong>it</strong>ario<br />

svolto da Roma nella messa in atto della redenzione<br />

umana, ulteriormente amplificando il carattere salvifico e<br />

provvidenziale riservatole nel contesto della storia di salvezza.<br />

Conforta, a paragone di una tal compless<strong>it</strong>à di senso, l’as-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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