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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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ti che si r<strong>it</strong>overanno piú in là soltanto in Ingres. Esegu<strong>it</strong>o<br />

a Roma, la Sulam<strong>it</strong>a e Maria (1811: ivi), si accosta per tipologia<br />

agli altaroli portatili medievali ed è costru<strong>it</strong>o seguendo<br />

gli schemi dell’incisione düreriana del San Girolamo<br />

(Schweinfurt, coll. Schäfer): da questo dipinto, Overbeck<br />

trarrà ispirazione per una delle sue opere piú celebri,<br />

Italia e Germania (Monaco, ap). Lo ski di Francoforte<br />

conserva anche l’Autor<strong>it</strong>ratto dell’artista, mentre l’amico<br />

Overbeck lo r<strong>it</strong>rasse in una ambientazione gotica (R<strong>it</strong>ratto<br />

di Pforr: Berlino, ng). Morto in giovane età, P<br />

conta su di un magro catalogo di opere, composte soprattutto<br />

di piccoll quadri esegu<strong>it</strong>i con cura – nei quali il valore<br />

modellante dato al contorno produce un effetto decorativo<br />

di contenuta sever<strong>it</strong>à –, di allegorie e di r<strong>it</strong>ratti<br />

dai toni sottilmente malinconici; si conservano anche<br />

molti disegni di sua mano e, tra i piú celebri, vanno ricordati<br />

gli schizzi per il Götz von Berlichingen di Goethe.<br />

(law).<br />

Phelippeaux (o Phelypeaux de La Vrillière), Louis<br />

(1598-1681). Marchese de la Vrillière, segretario di stato<br />

dal 1629 al 1681, fece costruire a Parigi nel 1635, su una<br />

parte degli antichi bastioni di Carlo V, un hôtel particulier<br />

che per ampiezza e sontuos<strong>it</strong>à era un autentico palazzo.<br />

Il progetto, affidato a François Mansart, prevedeva<br />

una vasta galleria destinata ad essere decorata da sculture<br />

e p<strong>it</strong>ture, secondo le piú moderne concezioni dell’epoca;<br />

venne chiamata «Galleria dorata». Prima ancora di costruire<br />

la sua dimora, La Vrillière aveva acquistato<br />

un’opera di Guido Reni, il Ratto di Elena, che, sembra,<br />

condizionò gli incarichi successivi, imponendo un<strong>it</strong>à di<br />

stile, scelta dei soggetti, uniform<strong>it</strong>à di dimensioni. I dieci<br />

quadri che componevano la decorazione p<strong>it</strong>torica della<br />

Galleria dorata vennero tutti commissionati a maestri <strong>it</strong>aliani<br />

contemporanei, tra i quali La Vrillière contava<br />

Poussin, rappresentativi delle tendenze classiche o barocche<br />

delle scuole di Bologna o di Roma, ma tutti legati<br />

alla «grande maniera» e allo stile nobile. I temi, ad eccezione<br />

del Ratto di Elena, erano tutti tratti dalla storia romana.<br />

Nel 1645 François Perrier eseguì per la volta sei<br />

composizioni allegoriche rappresentanti il Sole e i Quattro<br />

Elementi. Nel 1713 il palazzo venne acquistato dal conte<br />

di Tolosa, figlio di Luigi XIV e di M. me de Montespan,<br />

che lo lasciò al figlio, duca di Penthièvre. Durante la ri-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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