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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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crepuscolare, un folto repertorio di flora e di animali da<br />

caccia e selvatici, assiepati attorno all’elegantissimo cavaliere<br />

affiso alla sua miracolosa apparizione.<br />

Nel gennaio del 1438 P si trova a Ferrara, dove ha modo<br />

di osservare i variopinti corteggi ivi convenuti per il Concilio<br />

(appuntati in vari disegni) e di elaborare, in onore<br />

dell’imperatore costantinopol<strong>it</strong>ano Giovanni VIII Paleologo<br />

la prima di una lunga e importante serie di medaglie.<br />

Affidandosi a una tecnica assai praticata nell’antich<strong>it</strong>à,<br />

che gli permette di impregnare l’oggetto artistico di tutta<br />

una serie di contenuti e richiami, sia formali che culturali,<br />

esplic<strong>it</strong>amente legati alla classic<strong>it</strong>à, e dunque alla nuova<br />

sensibil<strong>it</strong>à umanistica che cominciava a circolare sempre<br />

piú anche negli ambienti di corte settentrionali, P creò<br />

con le sue medaglie un genere artistico di grande successo,<br />

molto presto im<strong>it</strong>ato e richiesto dai settori piú alti e<br />

avvert<strong>it</strong>i della comm<strong>it</strong>tenza del tempo. La possibil<strong>it</strong>à di<br />

giocare su entrambe le facce del conio fu sfruttata mirabilmente<br />

dall’artista – il cui temperamento gotico finisce<br />

sempre con il prevalere sull’intento umanistico – per<br />

elaborare, sui versi delle medaglie, composizioni del tutto<br />

originali, in cui l’araldica si trasfonde in un messaggio<br />

poetico partecipato a una ristretta cerchia di intendenti e<br />

in cui il trattamento del metallo fuso raggiunge effetti p<strong>it</strong>torici<br />

superiori a volte persino a quelli raggiunti col colore.<br />

Già nel 1435 P aveva inviato a Leonello d’Este una<br />

«effige» di Giulio Cesare (se medaglia antica o r<strong>it</strong>ratto dipinto<br />

da lui stesso non è dato dedurre dalla fonte), segno<br />

che l’operazione di riv<strong>it</strong>alizzazione della cultura classica<br />

era già avviata presso la vivace corte estense, ove P ricevette<br />

l’onore, conosciuto soltanto da pochissimi altri artisti<br />

dell’epoca, di esser cantato e lodato da poeti e umanisti<br />

quali Guarino, Basinio, T<strong>it</strong>o Strozzi e Facio, che<br />

tramandano altresì notizia di un apprezzatissimo San Gerolamo<br />

oggi perduto e del quale la tavoletta di medesimo<br />

soggetto di Bono da Ferrara (Londra, ng) è forse una derivazione.<br />

Il fermo e tuttavia fragile Profilo di principessa<br />

(Parigi, Louvre), di incerta identificazione (si è pensato a<br />

Margher<strong>it</strong>a Gonzaga, moglie di Leonello dal 1435 e morta<br />

nel 1439; o a Ginevra d’Este), un<strong>it</strong>amente al r<strong>it</strong>ratto di<br />

Leonello (Bergamo, Accademia Carrara) – che va probabilmente<br />

datato 1441, se è quello dipinto in competizione<br />

con Jacopo Bellini, come raccontato dalle fonti – e alcuni<br />

altri, testimoniano l’interesse costante di P per la tipolo-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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