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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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gi. Fu tra i maestri della p<strong>it</strong>tura rumena tra le due guerre:<br />

i suoi paesaggi di V<strong>it</strong>ré, Toledo, Venezia, Târgovi#te<br />

rivelano la facoltà di rievocare l’anima segreta della natura.<br />

Il suo impasto denso, dai tocchi vigorosi, ha lo splendore<br />

delle pietre preziose. I toni gravi, dalle profonde risonanze,<br />

hanno accento patetico, esprimendo il dramma e<br />

la poesia della materia. Il suo universo artistico è retto<br />

dalla sua v<strong>it</strong>a interiore; gli autor<strong>it</strong>ratti presentano le varie<br />

tappe della sua storia. P è stato direttore della Pinacoteca<br />

rumena dal 1929 al 1941. Sue opere sono conservate a<br />

Bucarest nel Museo d’Arte Nazionale, nel Museo delle<br />

Collezioni (coll. Zambaccian) e nella maggior parte dei<br />

musei rumeni. (ij).<br />

Pettini, Giuseppe Antonio<br />

(Carena 1677-1755/59 ca.). Formatosi a Genova presso<br />

Bartolomeo Guidobono e forse anche a Torino, in contatto<br />

con Andrea Pozzo e Francesco Solimena, il P fu però influenzato<br />

in modo particolare dal luminismo di Giovan<br />

Battista Piazzetta, dalla p<strong>it</strong>tura lombarda seicentesca, rivis<strong>it</strong>ata<br />

da F. Abbiati e da G. Parravicino, e da quella caravaggesca,<br />

per il tram<strong>it</strong>e del Serodine o di modelli romani:<br />

nascono cosí le sue tipiche mezze figure di santi, filosofi,<br />

astronomi, profeti, dai colori freddi e i profili taglienti, su<br />

fondo astratto a luce radente. Il catalogo delle opere del<br />

p<strong>it</strong>tore, defin<strong>it</strong>o dalle ultime indagini cr<strong>it</strong>iche, soprattutto<br />

in occasione della recentissima mostra luganese (1991), si<br />

apre con una serie di tele e affreschi per chiese della Valtellina,<br />

a partire dal 1703, anno della pala e della decorazione<br />

della cappella di Sant’Isidoro nella parrocchiale dei Santi<br />

Pietro e Andrea a Dubino, chiesa per cui esegue anche il<br />

San Pietro (1704), il San Giovanni Evangelista (1707) e altri<br />

apostoli oggi dispersi. Nel 1705 affresca la volta e il coro e<br />

nel 1707 la cappella della Beata Vergine nella parrocchiale<br />

di Sant’Abbondio a Rogolo, nel 1706 dipinge la Madonna<br />

del Rosario con i santi Domenico e Caterina e Il pontefice Pio<br />

V indice la crociata contro i Turchi per la parrocchiale di San<br />

Carpoforo a Delebio e altre due tele ora nell’attiguo Oratorio<br />

del Rosario e nel 1709 è pagato per gli affreschi della<br />

cappella dello Spir<strong>it</strong>o Santo in San Lorenzo a Fusine e per<br />

una Madonna, irreperibile, per la chiesa della Madonna<br />

della Neve a Fistolera. Nei decenni successivi il P è attivo<br />

in Lombardia, nel Canton Ticino e in Piemonte. Nel 1715-<br />

16 dipinge la Morte di san Giuseppe per la chiesa di<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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