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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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maggiore di Sant’Epifanio per conto dell’abate Girolamo<br />

Calagrani. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta<br />

comincia la grande impresa della decorazione p<strong>it</strong>torica<br />

della Certosa, per la massima parte affidata al Bergognone,<br />

al milanese Jacopino de Mottis (tr<strong>it</strong>tico ora in San<br />

Giusto a Susa, 1491) e ai loro collaboratori, che indicano<br />

con chiarezza le nuove strade della p<strong>it</strong>tura prospettica<br />

lombarda, profondamente influenzata da Bramante e dal<br />

giovane Bramantino. Si segnalano fra l’altro prestigiosi arrivi<br />

esterni, dal vicentino Bartolomeo Montagna a Macrino<br />

d’Alba, dal Perugino a Bernardino Zaganelli, autore di<br />

un’ancona al Carmine per gli studenti oltremontani. Gli<br />

artisti locali, come Bernardino Lanzani e Bernardino de<br />

Rossi appaiono fortemente segnati dalle nuove istanze del<br />

classicismo; mentre nel primo decennio del Cinquecento<br />

comincia a farsi strada un artista di notevolissimo spessore,<br />

il Maestro delle Storie di sant’Agnese, autore di una<br />

serie di cicli affrescati (San Teodoro, San Salvatore) e di<br />

tavole (Sacra Famiglia con san Barnaba: Duomo) che lo segnalano<br />

come uno dei protagonisti della p<strong>it</strong>tura lombarda<br />

di questi anni, con una vena eccentrica tra Bramantino e<br />

il giovane Gaudenzio Ferrari, con i quali potrebbe avere<br />

diviso un soggiorno romano. Una buona presenza leonardesca<br />

è poi garant<strong>it</strong>a dalla presenza di opere certosine di<br />

Bernardino Luini e Andrea Solario, e dalla pala del Gianpietrino<br />

in San Marino (1521). Appare poi degno di nota<br />

il fenomeno della migrazione di artisti pavesi in Liguria,<br />

dal grande Donato de Bardi ai Fasolo a Pier Francesco<br />

Sacchi. (mat).<br />

Pavloviç-Barilli, Milena<br />

(Po∆arevac 1909 - New York 1945). P<strong>it</strong>trice e poetessa di<br />

origine serba, trascorse la giovinezza e l’infanzia tra<br />

Roma, dove viveva il padre, il musicista e poeta <strong>it</strong>aliano<br />

Bruno Barilli, e Po∆arevac in Serbia, dove sua madre insegnava<br />

musica. Si formò alla Scuola di belle arti di Belgrado,<br />

poi s’iscrisse all’Accademia di Monaco, presso Habermann<br />

e von Stuck. Nel 1928 tiene la sua prima mostra<br />

a Belgrado; comincia poi a viaggiare in Italia, Spagna, Inghilterra<br />

e Francia. Trascorre l’estate in Serbia, ma si stabilisce<br />

a Parigi e vi espone nel 1932 e nel 1938. Si lega a<br />

Valéry, J. Cassou, A. Lhote, L.-P. Fargue, ed espone con<br />

De Pisis, De Chirico, Zadkin, Kubin. Dopo la sua mostra<br />

a Belgrado nel 1939 parte per l’America, si stabilisce a<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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