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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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gnatura in Vaticano (1541) e nel 1542 esegue una tela<br />

delle dimensioni di un arazzo per il basamento del Giudizio<br />

Universale di Michelangelo (Roma, Gall. Spada). Nella<br />

sua ultima attiv<strong>it</strong>à a Roma P progetta decorazioni complesse<br />

a stucco e a fresco a cui collabora la sua fiorente<br />

bottega; di questo periodo sono le opere in Castel<br />

Sant’Angelo (pagamenti dal 1545). La fastosa decorazione<br />

dell’Appartamento di Paolo III (Sala Paolina, Sale di Perseo,<br />

di Amore e di Psiche, 1544-47) a cui collaborarono<br />

alcuni dei migliori allievi (Siciolante, Tibaldi, Marco<br />

Pino) cost<strong>it</strong>uisce un’opera fondamentale per gli sviluppi<br />

della p<strong>it</strong>tura del Cinquecento fra Raffaello e Michelangelo<br />

e, in particolare, della civiltà delle grottesche che da quelle<br />

invenzioni di P derivò gran parte della sua v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />

Occorre sottolineare il ruolo fondamentale di P nella diffusione<br />

di una nuova maniera decorativa dai r<strong>it</strong>mi armoniosi<br />

e raffinati: decorazioni di facciate, ornati di navi,<br />

disegni per costumi da festa, per oreficerie, per stoffe,<br />

modelli per incisori. piú in generale attraverso l’interpretazione<br />

larga e ariosa del classicismo raffaellesco data da<br />

P, quel grande modello potrà continuare a vivere e ad<br />

evolversi per quasi tutto il secolo. (apa + sr).<br />

Perkins, Frederick Mason<br />

(Plymount (Mass.) 1874 - Assisi 1955). Recatosi ancora<br />

ventenne in Italia, F. Mason P si appassionò all’arte <strong>it</strong>aliana<br />

e fu protetto da B. Berenson. Stabil<strong>it</strong>osi in una villa<br />

a Lastra di Signa (Firenze) si dedicò a collezionare opere<br />

d’arte, che spesso rivendeva a collezionisti americani. Si<br />

stabilí piú tardi ad Assisi, dove restò fino alla morte. Il P<br />

svolse una feconda attiv<strong>it</strong>à di cr<strong>it</strong>ico, collaborando a riviste<br />

come «Rassegna d’arte», «Rassegna d’arte senese»,<br />

«L’Arte», «Art in America»; egli si occupò soprattutto di<br />

arte senese e dell’Italia centrale e si sforzò di segnalare<br />

opere ined<strong>it</strong>e o poco conosciute. Tra i suoi scr<strong>it</strong>ti si ricordano:<br />

Giotto (London 1902), il testo su Pietro Lorenzetti<br />

(V<strong>it</strong>a di Pietro Laurati, Firenze 1912), P<strong>it</strong>ture senesi (Siena<br />

1934). Durante gli ultimi anni della sua v<strong>it</strong>a il P manifestò<br />

piú volte la sua intenzione di lasciare al Sacro Convento<br />

di San Francesco d’Assisi la sua collezione di p<strong>it</strong>ture,<br />

ma dopo la sua morte solo cinquantasette opere diventarono<br />

possesso di quella ist<strong>it</strong>uzione. Si tratta comunque<br />

del nucleo piú importante della collezione, in cui è ben visibile<br />

l’interesse predominante del P per le scuole toscane<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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