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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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verso una p<strong>it</strong>tura figurativa di gusto postimpressionista<br />

non lontana dai modi di Vuillard. Partecipa nel 1928 alla<br />

mostra dedicata a Mosca all’Arte moderna francese e<br />

all’esposizione Art Vivant, a Bruxelles (Palais des beauxarts).<br />

Dipinge con una vena intimista lalvolta accesa da<br />

accenti espressionisti interni e nature morte (Sedia e tavolozza,<br />

1929: Parigi, coll. Boris Fisz) e paesaggi parigini<br />

(Bottega <strong>it</strong>aliana, 1930: Parigi, mnam; Fermata di<br />

autobus). Dal 1933 compare nella sua opera la figura di<br />

Arlecchino (1933: Parigi, coll. Raufast). È sostenuto da<br />

Paul Guillaume ed espone nel 1933 alla galleria di Jeanne<br />

Castel. Nei primi anni della guerra, fino al 1942, P è,<br />

con Delaunay, ad Antibes, dove dipinge opere che<br />

esporrà nel 1943 da Louis Carré. Da allora l’adozione del<br />

piccolo formato si unisce a una p<strong>it</strong>tura che evoca un universo<br />

intimo, lirico (Interno con pianoforte nero, 1955: Parigi,<br />

mnam . Nel 1949 e nel 1952 gli sono dedicate due<br />

personali alla Gall. Knoedler di New York. Importanti<br />

retrospettive sono state organizzate al mnam di Parigi<br />

(1958), al kh di Zurigo (1960), allo sm di Amsterdam<br />

(1961), alla Galleria Civica di Arte Moderna di Torino<br />

(1962), alla Akademie der Künste di Berlino (1975) e al<br />

kh di Zurigo (1975). (eco).<br />

punteggiato<br />

Detta anche maniera a punii, manière cribblé e dotted<br />

print. Tecnica calcografica voila a suggerire valori essenzialmente<br />

p<strong>it</strong>torici e a dare risalto plastico alle forme, intervallando<br />

linee dir<strong>it</strong>te ai punti al fine di ottenere diverse<br />

gradazioni tonali. L’immagine risulta composta da una<br />

serie di punti. Con l’incisione nella maniera a pastello e a<br />

lapis, quella punteggiala all’acquaforte, che esisteva già<br />

nell’incisione a bulino, si sviluppò particolarmente quando<br />

l’interesse per il disegno diffusosi a partire dall’inizio<br />

del sec. xviii fece sí che gli incisori sperimentassero tecniche<br />

che permettevano riproduzioni e im<strong>it</strong>azioni fedeli.<br />

Destinala ad essere pressoché abbandonala dopo l’invenzione<br />

della l<strong>it</strong>ografia, l’incisione punteggiata all’acquaforte<br />

si differenziò ampiamente dalla punteggiatura a bulino<br />

i cui tagli appaiono triangolari e netti cosí come<br />

dall’acquatinia pos<strong>it</strong>iva, per l’irregolar<strong>it</strong>à e la sfumata variabil<strong>it</strong>à<br />

tonale. La matrice di metallo viene incisa direttamente<br />

o indirettamente (come l’acquaforte) con strumenti<br />

quali punzoni, matoir (strumento a testa sagomata, com-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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