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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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aristocratica ed ecclesiastica: si iniziano i lavori nei transetti<br />

del Duomo ove opera in prevalenza il pisano Aurelio<br />

Lomi, che completerà anche gli affreschi con Storie di<br />

Ester e di Assuero iniziate in Camposanto da Agostino<br />

Ghirlanda da Fivizzano, morto nel 1588. Al quasi ignoto<br />

Ghirlanda, legato ai Cybo di Massa, ma grad<strong>it</strong>o anche ai<br />

Medici, si deve la cortese «maniera» degli affreschi a<br />

grottesche nella loggia dell’Opera (1585) e delle Storie di<br />

Amore e Psiche, condotte con mano dotta e leggiadra nelle<br />

volte del Palazzo Lanfranchi. Un tale intreccio di «maniere»<br />

è determinante per il Lomi, la cui attiv<strong>it</strong>à, che si prolunga<br />

nel secolo successivo, esprime un consistente eclettismo.<br />

Anche nel Seicento permangono nella c<strong>it</strong>tà due indirizzi<br />

p<strong>it</strong>torici: quello dipendente dalla volontà di colonizzazione<br />

culturale di P da parte di Firenze e quello che, attraverso<br />

la comm<strong>it</strong>tenza locale, si rivolge per reazione ad<br />

artisti non fiorentini, di Siena prevalentemente, c<strong>it</strong>tà legata<br />

a P da un’analoga sorte pol<strong>it</strong>ica. Ecco che a fronte<br />

dell’attiv<strong>it</strong>à di frescante di Stefano Maruscelli, lim<strong>it</strong>ata<br />

alla fiorentinissima piazza dei Cavalieri, e alle p<strong>it</strong>ture sporadiche<br />

del Salviati, di Santi di T<strong>it</strong>o, dell’Allori, dell’Empoli<br />

e del Ligozzi (alcuni dei quali eseguono le p<strong>it</strong>ture «di<br />

storia» del soff<strong>it</strong>to della chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri),<br />

si rintracciano, piuttosto, frequenti opere<br />

dell’indigeno Orazio Riminaldi, che porta nella c<strong>it</strong>tà il<br />

suo originale caravaggismo, e dei senesi Andrea Vanni,<br />

Ventura Salimbeni, Domenico Beccafumi e Rutilio Manetti,<br />

che metteranno il loro ricco cromatismo al servizio<br />

di comm<strong>it</strong>tenze anche autorevoli: ecclesiastiche (le tele<br />

della Cattedrale negli altari e negli ordini superiori della<br />

tribuna), o laiche per il soff<strong>it</strong>to del salone del Palazzo<br />

dell’Ordine. Qui alla fine del secolo (ante 1692) si esegue<br />

un altisonante ciclo p<strong>it</strong>torico, che anticipa i barocchismi<br />

del secolo successivo, ad opera dei fiorentini Lippi e Giusti.<br />

Il secolo XVIII Caratterizzano il secolo tre fenomeni p<strong>it</strong>torici<br />

prevalenti. Uno è l’esecuzione dei «quadroni» per<br />

l’interno del Duomo, condotta con i proventi di un’impresa<br />

commerciale appos<strong>it</strong>amente creata e che richiama a<br />

P, nell’arco di tutto il Settecento, opere dei maggiori p<strong>it</strong>tori<br />

<strong>it</strong>aliani del momento come il Luti, il Muratori, il<br />

Conca, il Ferretti, il Giaquinto, il Costanzi, il Cignaroli,<br />

il Pecheux, il Gandolfi, il Corvi, il Cavallucci, il Cades e<br />

il Benvenuti, che hanno lasciato nella c<strong>it</strong>tà anche i model-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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