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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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Trémollières, Carle van Loo e Restout, autori dei sovrapporte;<br />

Boucher vi dipinse sette soggetti m<strong>it</strong>ologici, Natoire<br />

ebbe la parte piú importante dell’incarico poiché decorò<br />

il salon ovale della principessa con una <strong>Storia</strong> di Psiche.<br />

Il palazzo cost<strong>it</strong>uisce un insieme unico e completo di<br />

decorazioni del sec. xvii. Dopo il 1808 grazie ad acquisizioni<br />

successive ha inglobato anche l’hôtel de Rohan<br />

(dove Christophe Huet eseguì nel 1745 una serie di singeries),<br />

d’Assy, di Breteuil, di Fontenay e di Jacourt.<br />

Museo des Arts Décoratifs Nel 1863 alcuni artisti, artigiani<br />

e industriali, ma anche erud<strong>it</strong>i e appassionati si riunirono<br />

per fondare l’«Union Centrale des Beaux-Arts appliqués<br />

à l’Industrie». Il fine era di «favorire in Francia la<br />

cultura delle arti perseguendo la realizzazione del bello<br />

nell’utile». Si mirava cioè a stimolare la produzione contemporanea,<br />

offrendo a produttori e consumatori un panorama<br />

delle opere del passato, non come modelli da<br />

copiare o im<strong>it</strong>are, bensì come testimonianza di una qual<strong>it</strong>à<br />

tecnica un<strong>it</strong>a a un’autentic<strong>it</strong>à estetica, volta a rendere<br />

piú esigenti il pubblico e i produttori.<br />

Il mad si aprí al Pavillon de Flore del Louvre nel 1877; fu<br />

poi trasfer<strong>it</strong>o nel Palazzo dell’Industria e nel 1905 si trasferì<br />

defin<strong>it</strong>ivamente nel Pavillon de Marsan.<br />

Le collezioni del museo sono sostanzialmente dovute a<br />

varie donazioni: Peyre, Koechlin, Vever, Moreau-Nélaton,<br />

Martin-le-Roy, Perrin, Maciet e ancora Duseigneur,<br />

Carnot, David-Weil e altre. È senza dubbio il museo<br />

francese piú ricco d’oggetti d’arte; destinato inizialmente<br />

a illustrare i decors delle dimore è andato via via arricchendosi<br />

di quadri, acquerelli e disegni. È cosí che in un<br />

vario percorso museografico si incrociano ad esempio il<br />

R<strong>it</strong>ratto della baronessa Gourgaud, che fece grandi donazioni<br />

ai musei francesi, dipinto da Matisse (1924) o<br />

anche il dipinto di La Fresnaye, Officina alla Ferté-sous-<br />

Jouarre (1911), che fu presentato al Salon d’Automne del<br />

1912. Sono presenti altri dipinti di Valtat, Vera, Domergue<br />

e l’importante composizione nabis di Maurice Denis,<br />

Donna seduta alla terrazza (1891). In un impianto volto a<br />

dare l’immagine di ciò che potevano essere gli appartamenti<br />

del tempo sono esposti alcuni pol<strong>it</strong>tici e retabli di<br />

stile gotico internazionale (Maestro della Maddalena,<br />

Maestro del Tr<strong>it</strong>tico di Imola, scuola di Ferrara, Toscana<br />

e del nord Italia). Sono pure presenti un soff<strong>it</strong>to dipinto a<br />

grottesche e singeries attribu<strong>it</strong>o a Claude III Audran, cosí<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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