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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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di Versailles). Espose regolarmente al Salon dal 1755 al<br />

1781 e divenne amico di Diderot. La sua produzione<br />

conta anche dipinti sacri (Adorazione dei Magi, 1750: Cattedrale<br />

di Amiens; Battesimo di san Giovanni: Parigi, chiesa<br />

di Saint-Sulpice). (cc).<br />

Etienne (Avignone 1696 - Roma 1774). Figlio di Ignace,<br />

fu allievo di Pierre con il quale venne a Roma nel 1717,<br />

dove si stabilì e operò fino alla morte (venne detto infatti<br />

«il romano»). Dal 1734 al 1762 fu accademico di San<br />

Luca. Trasse probabilmente dalla sua cultura d’origine<br />

l’inclinazione a un classicismo che, pur nel dialettico confronto<br />

con i maggiori esponenti della scena romana (dapprima<br />

l’ered<strong>it</strong>à ancor viva di Maratta, poi Masucci e Bantoni),<br />

avrebbe conservato sempre una riconoscibile<br />

connotazione francese.<br />

La tela con San Gregorio alla mensa dei poveri (1727-29:<br />

Roma, San Gregorio ai quattro Capi), e piú ancora il San<br />

Carlo in preghiera per la cessazione della peste (1739: Roma,<br />

Santa Prassede) e la Sacra Famiglia per la chiesa della<br />

Consolazione a Bevagna (1738) affiancano alla salda impalcatura<br />

di matrice poussiniana e a sottigliezze cromatiche<br />

che evocano Le Sueur, una nettezza di visione e una<br />

ricerca luministica di efficacia non inferiore alle coeve<br />

prove del piú giovane (e piú celebrato) Subleyras, a Roma<br />

dal 1728. Una gamma di tenui colori pastello, di gusto lievemente<br />

rococò, caratterizza invece l’Assunzione in Santa<br />

Maria del Monte a Bevagna e la Santa Giovanna di Valois<br />

trasportata dagli angeli (Roma, San Luigi dei Francesi), cosí<br />

come l’affresco della Biblioteca Corsiniana (1748: Allegoria<br />

delle lettere umane); mentre nella cupola e nei pennacchi<br />

di Santa Maria Maddalena (1739) il ricorso a un luminismo<br />

«lanfranchiano» e la sapiente organizzazione delle<br />

masse e degli spazi li impongono come l’ultima grande decorazione<br />

barocca a Roma.<br />

Il suo capolavoro – e insieme uno dei maggiori es<strong>it</strong>i della<br />

p<strong>it</strong>tura settecentesca religiosa – è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla Vergine<br />

che dà lo scapolare a santa Francesca Romana con i santi<br />

Paolo, Benedetto e Maddalena (1749: Roma, Santa Maria<br />

Liberatrice, ora monastero delle oblate di Tor de’ Specchi).<br />

Altre opere di Etienne sono in Roma (Madonna in<br />

trono con angeli e santi: Santa Maria in Monticelli) e in<br />

altre local<strong>it</strong>à (Ancona, Monte Giorgio, Narni, Spoleto,<br />

Marsiglia). (lba).<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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