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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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pinti giovanili): la Fuga in Eg<strong>it</strong>to (Museo di Anversa), San<br />

Girolamo (Karlsruhe, kh), Il Battesimo di Cristo (Vienna,<br />

km), San Girolamo (Madrid, Prado), la Tentazione di<br />

sant’Antonio (ivi). Pur proseguendo la tradizione derivante<br />

da van Eyck, P sembra subisse l’influsso di Bosch, piú<br />

anziano di lui di una trentina d’anni, nel suo modo di rappresentare<br />

il paesaggio a volo d’uccello. Come in Bosch, i<br />

personaggi in primo piano sembrano estranei alla natura<br />

circostante, poiché il soggetto religioso è ormai solo un<br />

pretesto per la descrizione di un mondo meraviglioso.<br />

Uomo del rinascimento, P in effetti fa del paesaggio il<br />

motivo principale della sua opera, in un’epoca in cui ci si<br />

appassionava per la scoperta di terre remote e per la<br />

conquista di nuovi mercati.<br />

In questo vasto universo vengono ad integrarsi minuscole<br />

figure, colte nelle loro consuete attiv<strong>it</strong>à. Cosí si scoprono<br />

nell’opera di P numerosi dettagli naturalistici, come il cagnolino<br />

che segue il volo d’un uccello nel San Girolamo<br />

del Louvre. Sullo sfondo del Riposo durante la fuga in Eg<strong>it</strong>to<br />

del Prado, la scena realistica della precoce miet<strong>it</strong>ura<br />

corrisponde all’adorazione del dio Baal, pretesto per edifici<br />

immaginari, circondati da ripide rocce. I panorami<br />

immensi di P appaiono infatti, con un’unica e vasta invenzione,<br />

spettacoll vari che rammentano tanto la campagna<br />

di Anversa quanto le falesie presso Dinant, bagnate<br />

dalla Mosa, elementi naturali che l’artista ricompone in<br />

paesaggi immaginari.<br />

Il r<strong>it</strong>mo ampio e sinuoso di una composizione sempre<br />

chiara e armoniosa suddivide e lega questi molteplici<br />

aspetti, unificati da una delicata un<strong>it</strong>à cromatica. La prospettiva<br />

aerea viene schematizzata dalla successione di<br />

tre piani di colore; cosí, nel San Girolamo di Londra, lo<br />

sguardo è attratto dalla veste azzurra del santo, che spicca<br />

in mezzo a rocce di un caldo marrone; poi si posa su<br />

un secondo piano, ove una valle dalle luminose tinte si<br />

disegna fra le rocce; infine si arresta sulle alte montagne<br />

e su azzurrine prospettive remote. L’artista sfuma peraltro<br />

questo schema cromatico di grande finezza, con<br />

tutta una gamma di grigi nelle rocce e col rosa delicato<br />

dei tetti. I piani confluiscono in un orizzonte rialzato,<br />

collocato altissimo nel cielo; tradizione già antica poi ripresa<br />

da Bruegel e da Segers. Il mondo di P si lim<strong>it</strong>a a un<br />

ristretto numero di temi raggruppati intorno ad alcuni<br />

«soggetti-pretesto», sempre religiosi: la Fuga in Eg<strong>it</strong>to<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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