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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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todidatta: pur avendo frequentato il liceo artistico, non<br />

continuò gli studi all’Accademia, mentre seguì sempre con<br />

vivo interesse gli avvenimenti artistici contemporanei. A<br />

quattordici anni, alla Biennale di Venezia, ha il primo contatto<br />

con la Pop Art, che lo impressionò soprattutto per la<br />

possibil<strong>it</strong>à di fare arte ricorrendo a mezzi non convenzionali.<br />

Fino ai primi anni Settanta (1970-73), compie esperienze<br />

vicine al concettualismo, usando la tecnica fotografica<br />

e il collage. In segu<strong>it</strong>o, superata tale fase, si riavvicina<br />

in maniera decisiva alla p<strong>it</strong>tura, dapprima con una serie di<br />

disegni dai colori chiari, segni leggeri e labili, raffiguranti<br />

un ambiguo universo umano e animale, poi, sul finire del<br />

decennio, trasfer<strong>it</strong>osi a Milano, diventando uno dei principali<br />

esponenti del movimento della transavanguardia insieme<br />

a Cucchi, Chia, De Maria e Clemente. La sua arte si<br />

caratterizza per una completa assenza di programmatic<strong>it</strong>à e<br />

per la spregiudicatezza con cui si avvale dei diversi linguaggi<br />

artistici figurativi (Sonata, 1985, olio e collage su<br />

legno: Los Angeles, County Museum) o astratti (Un pianeta<br />

dipinto sul muro, 1978). Negli ultimi tempi P si è venuto<br />

sempre piú accostando alla dimensione scultorea, mescolando<br />

p<strong>it</strong>tura e materiali «poveristici», dando v<strong>it</strong>a a<br />

un’iconografia che assomma elementi desunti dal quotidiano,<br />

rigorose geometrie e figure di una religios<strong>it</strong>à primordiale<br />

e simbolica, feticci dal fascino oscuro e barbarico (installazione<br />

nella sala personale alla Biennale di Venezia,<br />

1988); a questi motivi si ricollega la scultura ambientale<br />

per La sposa di Messina di F. Schiller (La montagna di sale,<br />

sale, cavalli in legno bruciato, 1990: Gibellina). Accanto a<br />

simili esperienze, la pratica del disegno rimane comunque<br />

fondamentale come espressione privilegiata dell’essenzial<strong>it</strong>à<br />

del segno e della sua massima concentrazione (mostra<br />

di opere su carta, Gall. In Arco, Torino, 1988).<br />

P attraversa con la massima libertà i diversi terr<strong>it</strong>ori<br />

dell’arte e della memoria storica, teso a ricercare la propria<br />

interior<strong>it</strong>à nel rapporto con la realtà esterna, i suoi<br />

m<strong>it</strong>i, le sue paure. Numerose le sue presenze nell’amb<strong>it</strong>o<br />

di esposizioni internazionali prestigiose (1981: Biennale<br />

di Parigi; 1982: Documenta 7, Kassel; 1984: Biennal III,<br />

Museum of Modern Art, San Francisco; 1985: Biennale<br />

di San Paolo). In Italia è stato piú volte presentato dalle<br />

gallerie Lucio Amelio (Napoli), Toselli (Milano), Persano<br />

(Torino) e Sperone (nella sua sede di Roma e New York).<br />

Musei europei e americani hanno spesso osp<strong>it</strong>ato delle sue<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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