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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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William P (1580-1639) e il nonno di sir Robert P (1605<br />

ca. - 1667). (rs).<br />

Peç<br />

In questa c<strong>it</strong>tà della Serbia meridionale, l’attuale chiesa<br />

della Patriarchia raccoglie tre edifici: a est, la chiesa dei<br />

Santi Apostoli, costru<strong>it</strong>a dall’arcivescovo Arsenio I a partire<br />

dal 1233; dinanzi ad essa, a sinistra e a destra, le<br />

chiese di San Demetrio e della Madre di Dio (sec. xiv),<br />

un<strong>it</strong>e da un grande nartece. I dipinti si scalano tra il xiii e<br />

il xvii secolo. I piú antichi (attorno al 1233-40) si trovano<br />

nel coro dei Santi Apostoli. La Deesis, con due serafini ai<br />

lati di Cristo, occupa l’abside; sulla parete dell’emiciclo<br />

sono rappresentati i vescovi officianti, e tra loro san Sava,<br />

il primo arcivescovo serbo. La Comunione degli apostoli,<br />

ripart<strong>it</strong>a in due scene, orna la volta davanti all’abside. Le<br />

figure monumentali, benché un po’ piú pesanti di quelle<br />

della chiesa di Mile∫eva, hanno atteggiamenti maestosi, e<br />

le recenti pul<strong>it</strong>ure hanno rivelato la delicatezza dei colori.<br />

Nella cupola è rappresentata l’Ascensione; il ciclo evangelico<br />

compare sui timpani semicircolari sotto la cupola e<br />

sulle pareti del transetto. Alcune scene della V<strong>it</strong>a di Cristo<br />

risalgono probabilmente al sec. xiv.<br />

I dipinti di San Demetrio sono stati esegu<strong>it</strong>i, almeno in<br />

parte, da un p<strong>it</strong>tore di nome Jovan, la cui firma si trova<br />

nell’abside. In questi affreschi del sec. xiv compaiono<br />

dettagli p<strong>it</strong>toreschi, ad esempio nella scena della Nativ<strong>it</strong>à<br />

della Vergine, ove una giovane ancella regge una grande<br />

anfora e la sua compagna, che reca un vaso piú piccolo, è<br />

acconciata con un velo ornato cadente sino a terra. I personaggi,<br />

di proporzioni snelle, si muovono con rapid<strong>it</strong>à, e<br />

i panni dei drappeggi, talvolta proiettati in avanti, ne accenutano<br />

lo slancio. (sdn).<br />

Pécheux, Laurent<br />

(Lione 1729 - Torino 1821). Formatosi a Roma, dove<br />

giunse nel 1753, entrò in contatto con il Mengs, con il<br />

Batoni e con l’ambiente dell’Accademia di Francia. Per J.<br />

L. Bailly de Breteuil, rappresentante dell’ordine di Malta<br />

presso la Santa Sede, dipinse il Ratto di Deianira (Torino,<br />

Gall. Sabauda) nel 1762, anno in cui ricevette le nomine<br />

di accademico di San Luca, di professore della Scuola di<br />

nudo in Campidoglio e di accademico d’onore a Parma,<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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