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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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mente verso modelli senesi, sembra però a conoscenza<br />

anche del realismo pretardogotico dell’ambiente padovano.<br />

La p<strong>it</strong>tura murale invece non rivela, allo stato della conoscenza,<br />

personal<strong>it</strong>à di spicco; nella seconda metà del secolo<br />

emergono in ogni caso opere di tipo votivo, come gli<br />

affreschi della chiesa di Santa Maria della Villa a<br />

Sant’Egidio. Intorno al 1380 si trasferisce a P Cola Petruccioli,<br />

p<strong>it</strong>tore orvietano che porta in c<strong>it</strong>tà le nov<strong>it</strong>à del<br />

cantiere del Duomo di Orvieto provocando una nuova<br />

svolta a P, dove sul cadere del secolo la decorazione della<br />

grande chiesa di San Domenico nuovo deve aver cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

un polo di attrazione importante per artisti senesi, fiorentini,<br />

marchigiani e altri minori umbri.<br />

A giudicare da ciò che rimane, il nuovo linguaggio del gotico<br />

internazionale non trova a P artisti capaci di reinnestare<br />

sulla tradizione figurativa locale quelle cadenze<br />

espressive che i Salimbeni, Antonio Alberti da Ferrara e<br />

perfino Gentile da Fabriano vi avevano diffuso. L’unica<br />

personal<strong>it</strong>à locale di un certo rilievo sembra quel Pellegrino<br />

di Giovanni che firma una Madonna col Bambino oggi<br />

nel vam di Londra.<br />

Non è possibile seguire da vicino, vista la rar<strong>it</strong>à di opere e<br />

di autori, il passaggio dalla cultura cortese a quella prospettica<br />

di matrice fiorentina se non chiamando in causa<br />

le precoci presenze forestiere già da tempo individuate<br />

come punti di riferimento essenziali per la cultura locale e<br />

cioè Domenico Veneziano autore degli affreschi della casa<br />

di Braccio Baglioni, Beato Angelico autore del Pol<strong>it</strong>tico di<br />

San Domenico e Filippo Lippi. È a questi modelli che<br />

guarda con spiccato interesse Benedetto Bonfigli, la personal<strong>it</strong>à<br />

di maggiore rilievo a cavallo del secolo, artista<br />

complesso e originale sia nelle opere di grande impegno<br />

pubblico (decorazione della cappella dei Priori), che lo<br />

elevano a protagonista di un «umanesimo perugino», sia<br />

nella pala e nei gonfaloni processionali, dove talvolta è in<br />

bilico tra ricerca moderna e tradizione locale.<br />

Parte dalle stesse premesse anche Bartolomeo Caporali<br />

ma, piú eclettico, seguirà nella sua ultima attiv<strong>it</strong>à la imperante<br />

moda peruginesca che si afferma in c<strong>it</strong>tà con la celebre<br />

serie delle Tavolette di San Bernardino, l’impresa piú<br />

emblematica di un’importante fase di transizione della<br />

p<strong>it</strong>tura perugina e umbra (1473): dove meglio si manifesta<br />

quel distacco dalla cultura fiorentina destinato a creare un<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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