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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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simbolica e non soltanto decorativa, come era d’uso corrente.<br />

L’ultima opera di P sono i Miracoli di Notre-Dame<br />

(Parigi, bn, ms n.a.fr. 24541), i cui comm<strong>it</strong>tenti vanno<br />

probabilmente identificati in Filippo VI e Jeanne de<br />

Bourgogne. Il tocco cromatico si fa piú ricco e corposo, il<br />

dettaglio piú accurato, mentre si avverte piú forte la presenza<br />

dei collaboratori, ai quali P demanda la stesura<br />

delle sue composizioni e tra i quali si distingue già l’intervento<br />

di Jean Le Noir, che raccogliendo l’ered<strong>it</strong>à di P ne<br />

sarà il piú sensibile interprete.<br />

Jean P dimostra di conoscere i manoscr<strong>it</strong>ti duecenteschi<br />

fiamminghi e della Francia settentrionale, cosí come il linguaggio<br />

realista inglese e renano; la perfezione formale, la<br />

ricchezza del modellato, la duttil<strong>it</strong>à psicologica dei suoi<br />

personaggi si inscrivono entro la solida tradizione parigina<br />

fondata da Honoré. Ma il suo ruolo storico fu quello di<br />

iniziatore del nuovo corso della p<strong>it</strong>tura nell’Europa<br />

settentrionale grazie alla sua capac<strong>it</strong>à, che fu unica, di acquisire<br />

le rivoluzionarie soluzioni p<strong>it</strong>toriche elaborate in<br />

area <strong>it</strong>aliana traducendole nel proprio linguaggio. P compì<br />

quasi certamente un viaggio in Italia, sull’onda dei molteplici<br />

contatti che la corte parigina intesseva con alcuni tra<br />

i maggiori centri <strong>it</strong>aliani, attorno agli anni 1320-23. Forse<br />

nel ’21, come ha recentemente ipotizzato Sterling (1987),<br />

che, con buone ragioni, nota in P l’influenza delle, seppur<br />

dilettantesche, allegorie figurate contenute in uno dei<br />

testi piú curiosi e affascinanti del primo Trecento <strong>it</strong>aliano:<br />

i Documenti d’Amore di Francesco da Barberino, in<br />

via di stesura a Firenze e compiuti pian piano durante i<br />

tre anni di missione diplomatica che portarono il poeta toscano<br />

anche in Provenza e a Parigi (130-12). P potrebbe<br />

aver assorb<strong>it</strong>o proprio dalle illustrazioni barberiniane gli<br />

elementi primi di un vocabolario d’ascendenza giottesca.<br />

Il viaggio in Italia avrebbe favor<strong>it</strong>o l’approfondimento di<br />

queste nov<strong>it</strong>à, portando l’artista a diretto contatto con le<br />

qual<strong>it</strong>à di illusionismo naturalistico e prospettico, di intens<strong>it</strong>à<br />

plastica, di ricchezza espressiva e mimica proprie<br />

della p<strong>it</strong>tura <strong>it</strong>aliana primo trecentesca. I riferimenti <strong>it</strong>aliani,<br />

talvolta diretti ed esplic<strong>it</strong>i in P, e a volte non privi<br />

di una certa goffaggine e ambigu<strong>it</strong>à rispetto alle chiare lezioni<br />

<strong>it</strong>aliane, si faranno a mano a mano meno esplic<strong>it</strong>i<br />

nei manoscr<strong>it</strong>ti prodotti dagli atelier parigini che ne raccolsero<br />

l’ered<strong>it</strong>à. (scas).<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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