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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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Pinacoteca la Madonna del Rosario) e in tutta la provincia,<br />

a Castellana, a Conversano, a Monopoli, a B<strong>it</strong>onto, a Modugno,<br />

a Rutigliano, a Putignano tutte indifferentemente<br />

testimonianza del favore riscosso grazie all’amabil<strong>it</strong>à dei<br />

colori e alla facil<strong>it</strong>à del ductus narrativo. Ancora un allievo<br />

del Giordano, Nicola Malinconico, già famoso a Napoli,<br />

viene chiamato in P dal vescovo di Gallipoli a completare<br />

la decorazione della Cattedrale. Dal 1707 al 1735<br />

l’impresa ha luogo attraverso l’operato di Nicola aiutato<br />

dal piú modesto figlio Carlo (che continuerà qui a lavorare<br />

dopo la morte del padre). E così alle opere già presenti<br />

del Coppola e del Catalano, si aggiungono i grandi teloni<br />

della controfacciata, del coro, del transetto, della navata<br />

centrale con le Storie della v<strong>it</strong>a di sant’Agata, creando un<br />

precedente di decorazione totale che sarà segu<strong>it</strong>a dal p<strong>it</strong>tore<br />

Liborio Riccio nella parrocchiale del vicino paese<br />

natio, Muro Leccese. piú folta la schiera dei pugliesi allievi<br />

del Solimena a Napoli. Notevoli le figure di Leonardo<br />

Antonio Olivieri e di Oronzo Tiso. Massiccia è la presenza<br />

nella regione di opere di Francesco De Mura che lascerà<br />

una determinante impronta sull’ambiente e sul gusto<br />

pugliese, dalla giovanile Assunta di Gallipoli (1737) alle<br />

tele di Monopoli (1755) e di Barletta, all’Addolorata di<br />

Lucera (1759), alla Moltiplicazione dei pani di Foggia<br />

(1771), alla tarda Assunta di Bari. Sulla scia del De Mura<br />

sono i dipinti del napoletano Alessio D’Elia in Santa<br />

Maria dei Miracoli ad Andria (1755) e nella chiesa madre<br />

di Turi (Assunta), mentre un diretto solimenismo rivelano<br />

le opere giovanili, l’Assunta di Sansevero e il San Giorgio e<br />

il drago di Chieuti, databile al 1746. Di stretta ascendenza<br />

demuriana (tele) e solimenesca (bozzetti) è il pugliese<br />

Andrea Giannico nella chiesa madre di Laterza. Seguono,<br />

inferiori per qual<strong>it</strong>à, i foggiani Nicola Menzele e Vincenzo<br />

De M<strong>it</strong>a che ripetono spesso, in un frasario ormai acquis<strong>it</strong>o,<br />

formule scontate dal Maestro. Chi solleva la p<strong>it</strong>tura<br />

pugliese a gloria internazionale è il molfettese Corrado<br />

Giaquinto. Poche tuttavia le sue opere in P: la Nativ<strong>it</strong>à<br />

di Terlizzi, il Tobiolo e l’angelo e l’Assunta di Molfetta, la<br />

Nativ<strong>it</strong>à del Battista e il Sogno di san Giuseppe di Taranto<br />

(ora Bari, Pinacoteca) e il grandioso Trans<strong>it</strong>o di san Giuseppe<br />

ad Ascoli Satriano. Attiva in amb<strong>it</strong>o locale la sua<br />

scuola, attraverso la famiglia dei Porta. Un rococò di matrice<br />

gia-quintesca, ma di formazione locale, eserc<strong>it</strong>a soprattutto<br />

nel Salento, il migliore dei Carella, Domenico.<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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