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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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ugina, a cui si aggiungerà nel corso del Trecento una piú<br />

accentuata cadenza senese mediata anche attraverso il<br />

cantiere di Orvieto.<br />

Nel 1272 il Maestro di San Francesco dipinge la grande<br />

Croce per l’altare maggiore della nuova chiesa dell’Ordine<br />

di Porta Santa Susanna. E all’incirca nello stesso momento<br />

compare un’altra opera destinata a segnare la cultura<br />

figurativa perugina, quel Tr<strong>it</strong>tico Marzolini (gnu) i cui riflessi<br />

si avvertono ancora in opere piú tarde come il Cristo<br />

e la Vergine in gloria di Santa Giuliana o la Madonna col<br />

Bambino e l’Ascensione nella chiesa di San Matteo degli<br />

Armeni. Oggi, d’altra parte, la piú schietta vena della p<strong>it</strong>tura<br />

perugina non si ravvisa tanto nelle opere su tavola o<br />

nei cicli affrescati nelle chiese; è piuttosto nella miniatura<br />

che si rivela la voce propria della p<strong>it</strong>tura del Duecento e<br />

dei primi anni del Trecento a P. Sotto il nome convenzionale<br />

di Primo Miniatore e Secondo Miniatore (entrambi<br />

autori degli antifonari di San Domenico) si riconoscono<br />

infatti maestri di straordinaria levatura, capaci di rielaborare<br />

in forme proprie i suggerimenti e le nov<strong>it</strong>à provenienti<br />

ancora una volta dal cantiere di Assisi, guardando<br />

dunque al classicismo cimabuesco, prima, e a Giotto e alla<br />

sua bottega poi. Lo stesso Comune di P si dimostra<br />

comm<strong>it</strong>tente d’eccezione, e diretto promotore di imponenti<br />

imprese a sfondo allegorico-propagandistico, che esigono<br />

il coinvolgimento di artisti di prima grandezza come<br />

Nicola e Giovanni Pisano per la Fontana Maggiore e Arnolfo<br />

di Cambio per la seconda fontana in pede fori, opere<br />

che lasceranno traccia profonda e duratura nel repertorio<br />

figurativo dei p<strong>it</strong>tori e miniatori locali. A questi il Comune<br />

affiderà la decorazione degli spazi pubblici piú<br />

importanti dei quali resta oggi soltanto la Sala dei Notari,<br />

dipinta sul cadere del secolo (1298-99) da due maestri,<br />

esperti della nuova lingua di Assisi.<br />

A partire dal secondo e dal terzo decennio del Trecento si<br />

stringe sempre di piú il rapporto tra miniatori e p<strong>it</strong>tori,<br />

anche se le figure che dominano la scena sono per la ver<strong>it</strong>à<br />

piuttosto modeste: come Meo da Siena, p<strong>it</strong>tore che<br />

svolge tutta la sua attiv<strong>it</strong>à a P, o Vanni di Baldolo, piacevole<br />

miniatore autore della Matricola dei Notai. Una<br />

nuova impennata qual<strong>it</strong>ativa si avrà con Matteo di Ser<br />

Cambio (attivo dalla metà del Trecento fino agli inizi del<br />

Quattrocento), il grande orafo e miniatore autore di varie<br />

Matricole delle Arti, la cui cultura ormai, rivolta decisa-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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