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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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ancor oggi sopravvivono grazie ai mosaici di Roma o Ravenna,<br />

si riflette talvolta nelle immagini catacombali. A<br />

Roma la p<strong>it</strong>tura costantiniana, illustrata a Santa Dom<strong>it</strong>illa,<br />

nel Coemeterium Major, nella catacomba di via Isonzo<br />

e in quella di via Anapo, manifesta espressioni nuove: il<br />

gusto per una decorazione dai tratti grevi, dalle larghe<br />

contornature, che si sost<strong>it</strong>uiscono alla gracile arch<strong>it</strong>ettura<br />

del secolo precedente. Il volto delle oranti, trattato con<br />

particolare attenzione, caratterizza piú che nel sec. iii<br />

l’ispirazione della nuova spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à: occhi smisurati, contornati<br />

da linee dure, tratti – l’attaccatura della naso, la<br />

bocca – fortemente disegnati. Nella seconda metà del secolo<br />

(per esempio a Dom<strong>it</strong>illa) la rinasc<strong>it</strong>a delle tendenze<br />

classiciste non modifica sostanzialmente tali mezzi espressivi;<br />

ma in qualche caso conferisce ai colori maggiore sontuos<strong>it</strong>à<br />

e ricchezza. In segu<strong>it</strong>o l’influsso dei mosaici absidali<br />

e quello delle «icone» eserc<strong>it</strong>a sull’arte cim<strong>it</strong>eriale –<br />

sui suoi temi e sulla composizione dei suoi dipinti – un’influenza<br />

crescente (alla fine del secolo, i Santi Pietro e<br />

Marcellino; poi, all’inizio, del Medioevo, Commodilla e<br />

Callisto). Conosciamo soprattutto i dipinti delle catacombe<br />

di Roma, e, in alcuni esempi privilegiati, intravvediamo<br />

tutta la ricchezza di un repertorio pagano o eterodosso:<br />

ipogei di Vibia o di Trebius Justus. I temi ormai<br />

classici del repertorio cristiano di immagini si mescolano<br />

talvolta agli schemi pagani, si arricchiscono di composizioni<br />

originali (catacomba della Via Latina), forse ispirate da<br />

bibbie illustrate. Fuori di Roma, a Siracusa o a Napoli,<br />

compaiono opere analoghe a quelle romane, che riflettono<br />

spesso altri influssi (Siracusa; Santa Maria in Stelle presso<br />

Verona) e rivelano talvolta un’arte popolare (Silistra).<br />

Tecnica della p<strong>it</strong>tura paleocristiana Impiega ampiamente i<br />

procedimenti dell’arte ellenistica e romana indicati da Plinio<br />

e da V<strong>it</strong>ruvio. Per le catacombe, che hanno offerto<br />

numerosissimi esempi di arte p, le particolari condizioni<br />

di lavoro e l’umid<strong>it</strong>à dei luoghi suggeriscono qualche espediente<br />

specifico. Si aggiunga che spesso si tratta, nella decorazione<br />

delle volte o degli arcosolia delle cappelle funerarie,<br />

di lavori esegu<strong>it</strong>i in stretta economia e senza prendere<br />

tutte le precauzioni di cui si avvalgono gli artisti che<br />

ornano i ninfei o gli oecus delle dimore private. Prima dei<br />

p<strong>it</strong>tori intervengono i tectores (intonacatori), che preparano<br />

le pareti secondo una tecnica studiata da G. Wilpert<br />

(1857-1944), autore del primo corpus delle p<strong>it</strong>ture cristia-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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