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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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corte e ambasciatori (fino a 118 nello stesso dipinto). Comunque,<br />

anche la miniatura su manoscr<strong>it</strong>ti e soprattutto<br />

su album si mantenne a un buon livello.<br />

Negli ultimi anni di Fat® ‘Al¥ e sotto il regno di NÇ#ir al-<br />

D¥n (1848-96) lavorò il piú famoso miniaturista su lacca<br />

del periodo QÇjÇr, Najaf, il quale fece rivivere la miglior<br />

tecnica p<strong>it</strong>torica su rilegature, scatole porta-penne e specchi,<br />

dipingendo su uno strato di gesso che veniva alla fine<br />

ricoperto con vernice trasparente o lacca. Nel sec. xix si<br />

svilupparono altre forme di p<strong>it</strong>tura, quali lo smalto su<br />

oro, argento o rame, e l’eglomisé o p<strong>it</strong>tura sul rovescio di<br />

una superficie di vetro. Molti artisti, il piú famoso dei<br />

quali è Abapple al-©asan al-GhaffÇr¥, andarono a studiare in<br />

Italia e Francia e introdussero nuove influenze europee<br />

nella p<strong>it</strong>tura p; del 1850-60 è l’illustrazione di una copia<br />

delle Mille e una notte, esegu<strong>it</strong>a da 34 artisti sotto la direzione<br />

di Abapple al-©asan con oltre 1100 miniature. Abapple al-<br />

©asan fu anche responsabile dell’introduzione in Persia<br />

della l<strong>it</strong>ografia. Dopo la fondazione di un’Accademia<br />

d’arte da parte dello shÇh NÇ#ir al-D¥n a Tehran, con l’espresso<br />

intento di insegnare agli allievi lo stile europeo, la<br />

p<strong>it</strong>tura p cessò praticamente di esistere. Nel sec. xx gli artisti<br />

persiani saranno quasi esclusivamente influenzati<br />

dalle contemporanee correnti europee, e le tradizioni di<br />

epoca timuride e safavide completamente dimenticate.<br />

(sca).<br />

Personnaz, Antonin<br />

(Bayonne 1854-1936). Di agiata famiglia del sud-ovest<br />

della Francia, giunse presto a Parigi e venne introdotto<br />

negli ambienti artistici da Léon Bonnat, come lui originario<br />

di Bayonne, e da Alphonse Osbert, suo amico. Si legò<br />

a Pissarro, Guillaumin, Degas; e dal 1880 ca. in poi cost<strong>it</strong>uí<br />

una collezione ricca di opere impressioniste. Dopo la<br />

prima guerra mondiale, r<strong>it</strong>irandosi a Bayonne, assunse le<br />

funzioni di vicepresidente della commissione del Museo<br />

Bonnat e dedicò gli ultimi anni a curare le opere d’arte lasciate<br />

alla c<strong>it</strong>tà dal suo vecchio amico. Lasciò ai Musées<br />

nationaux la sua collezione, comprendente 142 dipinti,<br />

pastelli, acquerelli e disegni. Sua moglie mantenne la proprietà<br />

d’una quarantina di queste opere (tra cui ventiquattro<br />

Guillaumin), che vennero in segu<strong>it</strong>o messe in depos<strong>it</strong>o<br />

nel museo di Bayonne; le altre, destinate al Louvre,<br />

vennero esposte sin dal 1937. Tra i quadri e pastelli<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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