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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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trattato che riassume le riflessioni e le teorie già enunciate<br />

da Leon Battista Alberti, che conobbe a Roma, e dallo<br />

stesso Leonardo, cui infatti egli si accosta e con cui ebbe<br />

rapporti a Milano tra il 1496 e il 1497. Il legame con Leonardo<br />

si coglie soprattutto nello sperimentalismo,<br />

nell’idea di unificare arte, scienza e natura. La «divina<br />

proporzione», la sezione aurea della matematica antica, vi<br />

è studiata nelle sue possibili applicazioni p<strong>it</strong>toriche, ma in<br />

un contesto mistico e filosofico che traduce piuttosto<br />

bene lo spir<strong>it</strong>o dell’ambiente culturale cui l’opera si rivolge.<br />

P fu molto vicino a Piero della Francesca, il cui Trattato<br />

di prospettiva lodò entusiasticamente e che incontrò<br />

probabilmente a Urbino, dove soggiornò dopo il 1476. I<br />

rapporti con la corte dei Montefeltro sono anche chiaramente<br />

attestati dalla dedica a Guidubaldo I della Summa.<br />

La conoscenza di Piero e del suo metodo prospettico dovette<br />

avere grande importanza per P, che poté a sua volta<br />

contribuire a fornire un fondamento matematico (euclideo)<br />

alle teorie di Piero. Il Libellus in tres partiales tractatus<br />

divisus quinque corporum regularium et dependentium,<br />

posto in appendice al De divina proportione, venne considerato<br />

da Vasari un plagio dal De quinque corporibus regularibus<br />

di Piero, ma la cr<strong>it</strong>ica moderna ha giustamente, rest<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

a P quest’opera. Le stringenti analogie di pensiero<br />

tra P e Piero sono del resto evidenti: entrambi partono da<br />

concezioni p<strong>it</strong>agoriche e platoniche, per cui i corpi regolari<br />

rappresentano l’eterna perfezione, e ad essi possono essere<br />

ricondotte anche le forme irregolari.<br />

Sia P che Piero r<strong>it</strong>engono inoltre che nell’essere umano<br />

Dio riveli i segreti della natura in modo proporzionale e<br />

razionale, e che perciò anche le proporzioni degli edifici<br />

possano essere ricondotte a quelle umane, confermando<br />

cosí la struttura matematica di tutto il creato. (grc + sr).<br />

Pader, Hilaire<br />

(Tolosa 1617-77). Fu allievo di Jean Chalette (1632) e di<br />

Nicolò Tornioli (1638). P<strong>it</strong>tore del cardinal-principe Maurizio<br />

di Savoia (1649), di Onorato II e di Nicolas Colbert,<br />

soggiornò a Monaco (1651-52, 1653-55), dove dipinse un<br />

San Sebastiano, e a Luçon (1666-67). I suoi Tra<strong>it</strong>és in versi<br />

e in prosa, pubblicati a Tolosa nel 1649-58, corrispondono<br />

a quelli di Ricci, di Martinez (1659) e di Pacheco<br />

(1649), e cost<strong>it</strong>uiscono i «primi testi francesi di dottrina<br />

accademica» (Courajod); questi scr<strong>it</strong>ti gli aprirono le<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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