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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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principati dell’alto Pangiab nell’attuale Himachal Pradesh,<br />

nell’India settentrionale. Qui, sui contrafforti dell’Himalaya,<br />

sin dal sec. xviii della nostra era alcuni capi rÇjput<br />

cost<strong>it</strong>uirono piccoli stati, che restarono per lungo tempo<br />

al di fuori delle correnti di invasione, pur dovendo riconoscere<br />

l’autor<strong>it</strong>à dell’imperatore moghul Akbar alla fine<br />

del sec. xvi.<br />

Gli inizi dello stile di Bahsoli I dipinti p piú antichi risalgono<br />

alla fine del sec. xvii; si tratta di pagine che illustrano<br />

versi della Rasamañjar¥ del poeta Bhanudatta; appartengono<br />

a diverse serie, una delle quali (Benares, Bharat<br />

Kala Bhavan) possiede un colophon secondo il quale<br />

l’opera venne esegu<strong>it</strong>a per il ragià KirpÇl PÇl a Bahsol¥<br />

dall’artista DevidÇsa. Questi però, del quale nulla si sa,<br />

non fu probabilmente il solo a praticare questo nuovo<br />

stile; altre pagine della Rasamañjar¥ (Boston, mfa; Londra,<br />

vam; Jammu, Gall. Dogra) sono dovute a mani diverse.<br />

Le origini di questo stile, detto «di Bahsol¥», sono poco<br />

note; sembra però che esso incontrasse grande favore sin<br />

dal suo apparire, a una data che non può essere anteriore<br />

al 1670. Non è privo d’interesse constatare le affin<strong>it</strong>à tra<br />

questi primi dipinti p e le illustrazioni di manoscr<strong>it</strong>ti buddisti<br />

nepalesi della fine del sec. xvii (Parigi, coll. B. H.<br />

Hodgson; Bombay, Prince of Wales Museum). Tali miniature<br />

antiche nello stile Bahsol¥ devono molto, per quanto<br />

riguarda i dettagli arch<strong>it</strong>ettonici, l’arredo e soprattutto il<br />

disegno e il modellato dei volti, all’arte moghul dell’epoca<br />

di Aurengzeb (1657-1707); originale è invece la concezione<br />

d’insieme. Le scene si sviluppano su grandi fondi monocromi<br />

talvolta vivacizzati dalla presenza di un padiglione,<br />

al modo dei dipinti rÇjput del RÇjasthÇn; il paesaggio si<br />

lim<strong>it</strong>a a due o tre alberi stilizzati a ferro di lancia e a qualche<br />

rappresentazione di animali. Nel trattamento dei personaggi<br />

traspaiono, invece, due tendenze: nelle pagine<br />

della Rasamañjar¥ di Boston o di quella di Londra (vam), e<br />

nelle miniature di nÇyaka-nÇyikÇ (eroi ed eroine), i personaggi,<br />

che sembrano sospesi nello spazio – crani a pan di<br />

zucchero, con naso dir<strong>it</strong>to e occhi immensi a forma di petalo<br />

di loto, dallo sguardo fisso –, hanno un profilo assai<br />

allungato, mentre i gesti scattanti possiedono un vigore<br />

arcaico; le figure della Rasamañjar¥ di Benares, vicine alle<br />

precedenti, sono invece piú raccolte, piú morbide. La sever<strong>it</strong>à<br />

di tali composizioni a due o tre personaggi è temperata<br />

dalla ricchezza degli elementi decorativi: sontuosi tappeti<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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