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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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operare un coinvolgimento con il pubblico, P inventa<br />

molte performances, in strada, nelle gallerie, in teatri.<br />

Negli anni ’70 continua a lavorare con gli specchi, intervenendo<br />

sullo spazio circostante (la serie delle Stanze).<br />

Nell’ultimo decennio P è presente in molte mostre con le<br />

sue istallazioni. Nel ’90, alla gnam, espone opere come<br />

l’Arte dello squallore, Anno Uno e Dietrofront, recuperando<br />

l’uso della fotografìa e legandosi al contemporaneo, ricordando<br />

i fatti di T’ien-an-Mên e la caduta del Muro di<br />

Berlino. (adg).<br />

Pistoxenos, P<strong>it</strong>tore di<br />

(attivo fra il 475 e il 465 a. C. ca.). P<strong>it</strong>tore di vasi attici,<br />

prende il nome dal vasaio che firmò uno skyphos da lui<br />

decorato. È noto per alcune kylikes policrome, tra cui<br />

quelle con raffigurazioni di Afrod<strong>it</strong>e con l’oca (Londra,<br />

bm), della morte di Orfeo (in frammenti) e dello stesso<br />

Orfeo che cerca di sfuggire a una donna trace in atto di<br />

ucciderlo con una doppia ascia (entrambi Atene, mn). Il<br />

suo capolavoro maggiore rimane però una kylix con la raffigurazione<br />

di un satiro proteso ad abbracciare una menade,<br />

che si divincola disperatamente da lui (Reggio Calabria,<br />

mn), in cui non solo la composizione, ma anche l’uso<br />

di colori vivaci – blu, viola, giallo – tradiscono la derivazione<br />

da una grande composizione p<strong>it</strong>torica. (mlg).<br />

P<strong>it</strong>loo, Antoon Sminck<br />

(Arnhem 1791 - Napoli 1837). L’<strong>it</strong>inerario del P da<br />

Arnhem a Napoli, affollata meta del grand tour dei primi<br />

decenni del sec. xix, si disegna in quella cornice internazionale<br />

dell’ormai consueto pellegrinaggio nei luoghi del<br />

p<strong>it</strong>toresco meridionale, precedendo di poco i soggiorni dei<br />

nuovi interpreti del genere paesaggistico tra i quali Corot,<br />

Bonington, Dahl, T. Jones e Turner.<br />

Tradizionale è la sua formazione a Parigi, tra il 1808 e<br />

l’11, presso il poussinista J. J. Xavier Bidauld, della cui<br />

impronta classicista il p<strong>it</strong>tore tarderà a liberarsi. Ancora<br />

nel ’20 è di gusto neolorenese la veduta di Castel dell’Ovo<br />

al levar del sole (Roma, gnam). Studia inoltre presso Victor<br />

Bertin allievo di Valenciennes, del quale gli studi<br />

d’après nature vibranti ed essenziali, che P doveva aver<br />

veduto, possono essere richiamati per la piccola veduta a<br />

olio di Villa Medici da Trin<strong>it</strong>à dei Monti databile ai primi<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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