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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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eserc<strong>it</strong>ano in via continuativa la guida teorica, consolidano<br />

la supremazia intellettuale e sociale della propria arte.<br />

La presa di coscienza, anche terminologica, del rapporto<br />

problematico tra arti maggiori e minori (o figurative e decorative),<br />

la distinzione insomma tra arte e artigianato si<br />

precisa però nell’Ottocento, quando l’affermarsi della<br />

produzione industriale, e quindi massificata e ripet<strong>it</strong>iva,<br />

pone in crisi, economica e di sopravvivenza, la produzione<br />

artigiana. La resurrezione di questa tram<strong>it</strong>e movimenti<br />

anche ideologicamente marcati come l’Arts and Crafts e<br />

l’Art Nouveau, il sorgere di nuove tecnologie (fotografia,<br />

elettronica), la crisi mortale di forme espressive tradizionali<br />

come la p<strong>it</strong>tura e la scultura (e delle ist<strong>it</strong>uzioni cui è<br />

demandato il loro insegnamento) apre il problema della<br />

condizione contemporanea del «sistema delle arti», in cui,<br />

accanto all’insopprimibile arch<strong>it</strong>ettura, alla musica, alla<br />

letteratura, si sono affermati il design, la fotografia, la cinematografia,<br />

la creativ<strong>it</strong>à elettronica (televisiva e<br />

cibernetica). (gpe).<br />

prim<strong>it</strong>ivi → Barbus<br />

prim<strong>it</strong>ivi<br />

Impiegato per indicare in un primo tempo i p<strong>it</strong>tori <strong>it</strong>aliani<br />

del Tre e del Quattrocento, vale a dire antecedenti il<br />

pieno rinascimento, il termine fu poi esteso ai p<strong>it</strong>tori<br />

francesi, spagnoli e nordici dello stesso periodo, celebrati<br />

all’inizio di questo secolo nelle grandi esposizioni dei p<br />

fiamminghi a Bruges (1902) e dei p francesi a Parigi<br />

(1904). In realtà, se la fine dell’Ottocento e i primi decenni<br />

del Novecento sono il momento di maggiore espansione<br />

del termine (K. J. Huymans, Trois églises et trois prim<strong>it</strong>ifs,<br />

1905) che conoscerà il suo apogeo con Lionello<br />

Venturi (Il gusto dei prim<strong>it</strong>ivi, 1926), il problema dell’apprezzamento<br />

dei p<strong>it</strong>tori prerinascimentali ha dietro di sé<br />

una lunga storia, ripercorsa da Giovanni Prev<strong>it</strong>ali nel suo<br />

libro La fortuna dei prim<strong>it</strong>ivi (1964). È con Giorgio Vasari<br />

che si inaugura propriamente una coscienza relativa al valore<br />

dell’opera degli antichi maestri, recupero certo non<br />

del tutto disinteressato, in quanto subordinato alla dimostrazione<br />

del processo evolutivo dell’arte, e, per di piú,<br />

persegu<strong>it</strong>o in un’ottica filofiorentina.<br />

Nel corso del Cinquecento a tale interpretazione – ten-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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