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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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smembrato e disperso in varie collezioni: esso rappresenta<br />

il massimo livello artistico raggiunto dalla p<strong>it</strong>tura di questo<br />

periodo e uno dei capolavori della p<strong>it</strong>tura p in assoluto.<br />

In questo ShÇh-nÇma, le varie influenze di altre tradizioni<br />

artistiche (locali, mesopotamiche, selgiuchidi, cinesi)<br />

che sono presenti individualmente in tutti gli altri manoscr<strong>it</strong>ti,<br />

finalmente si fondono ad ottenere un nuovo stile<br />

p<strong>it</strong>torico in cui i personaggi e gli elementi del paesaggio<br />

sono bene integrati nella composizione.<br />

Il secolo XIV La fine della dinastia ilkhanide (1335 ca.)<br />

non ebbe come conseguenza un vuoto nella produzione di<br />

manoscr<strong>it</strong>ti illustrati in Persia. Sebbene di valore artistico<br />

minore, piú didascalico e stilizzato, il colorismo acceso<br />

delle miniature prodotte sotto la piccola dinastia degli<br />

Injapple (1303-54 ca.) tra il terzo e il quinto decennio nella<br />

loro cap<strong>it</strong>ale Shiraz, testimonia un’attiv<strong>it</strong>à artistica in una<br />

zona provinciale della Persia. Il testo illustrato con maggior<br />

frequenza dagli Injapple fu lo ShÇh-nÇma, di sol<strong>it</strong>o copiato<br />

in codici di piccole dimensioni. I continuatori della<br />

scuola ilkhanide furono comunque i gialairidi (1336-1432<br />

ca.), una dinastia che dominò la Persia e la Mesopotamia<br />

sub<strong>it</strong>o dopo la caduta degli ilkhanidi, ma che si affermò<br />

stabilmente al potere solamente verso la fine del secolo,<br />

sotto il regno di Sultan Ahmad (1382-1410). Nessun manoscr<strong>it</strong>to<br />

prima del 1386 può essere sicuramente attribu<strong>it</strong>o<br />

a comm<strong>it</strong>tenti gialairidi (un Khamsa (Quintetto [di poesie])<br />

a Parigi, bn), tuttavia una fonte del sec. xvi, QÇ£¥<br />

A®mad, in un breve trattato dal t<strong>it</strong>olo I p<strong>it</strong>tori passati e<br />

presenti ci rivela una continu<strong>it</strong>à di stile: egli afferma che il<br />

p<strong>it</strong>tore Ahmad MapplesÇ (che rappresenta il piú antico nome<br />

di un artista tramandatoci dalle fonti) lavorò per l’ultimo<br />

sovrano ilkhanide e trasmise la sua tecnica al pupillo<br />

Shams al-D¥n, il cui mecenate fu il sovrano gialairide<br />

Shaykh Uways. È cosí documentata una trasmissione diretta<br />

dalla tradizione artistica ilkhanide a quella gialairide.<br />

Il piú importante manoscr<strong>it</strong>to quasi sicuramente attribuibile<br />

all’epoca di Shaykh Uways (1356-74) è una copia,<br />

oggi frammentaria e incollata su pagine d’album (Istanbul,<br />

biblioteca univers<strong>it</strong>aria), di racconti favolistici moraleggianti<br />

int<strong>it</strong>olati Kal¥la wa Dimna. Il tardo periodo gialairide<br />

segnò una svolta defin<strong>it</strong>iva sia nella scelta delle opere<br />

da illustrare che nello stile p<strong>it</strong>torico stesso. La letteratura<br />

epica e storica lasciò il posto a raffinate opere di poesia,<br />

le figure umane si allungarono e si raffinarono nei volti e<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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