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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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(oggi nella chiesa di Saint-Pierre-ès-Liens, sempre a<br />

Varzy, nel Niévre) e di una Lapidazione di santo Stefano<br />

(1550: Cattedrale di Auxerre): intorno a questi due dipinti<br />

gli studi hanno raggruppato altre opere. I documenti<br />

trovati da Jacques Thuillier consentono oggi di affermare<br />

che Félix Chrétien, canonico erud<strong>it</strong>o al servizio del vescovo<br />

Dinteville, non fu verosimilmente mai un p<strong>it</strong>tore,<br />

mentre le due opere c<strong>it</strong>ate, insieme ad altre nel frattempo<br />

raccolte attorno a questo nome, non possono, per forti<br />

contrasti stilistici, esser attribu<strong>it</strong>e a un’unica mano. Si è<br />

dunque cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un nuovo catalogo un<strong>it</strong>ario sotto lo<br />

pseudonimo di P, che accetta il solo Tr<strong>it</strong>tico di sant’Eugenia,<br />

con la data 1535 e una iscrizione in olandese, che autorizza<br />

l’ipotesi di un’origine nordica (forse da Haarlem,<br />

attorno al 1495-1500) del suo autore e, ultimamente,<br />

della sua identificazione con un Bartholomeus Pons noto<br />

soltanto da documenti d’archivio. Oltre a questo altare,<br />

in cui par di individuare anche un autor<strong>it</strong>ratto del p<strong>it</strong>tore,<br />

gli sono stati attribu<strong>it</strong>i il Mosè ed Aronne davanti al Faraone<br />

(1537: New York, mma) e la Deposizione nella grotta<br />

(1537: Francoforte, ski). Questi dipinti vennero realizzati<br />

su commissione del vescovo François II di Dinteville, di<br />

Auxerre, come dimostra, ad esempio, lo stemma di questi<br />

appeso a un palo sul fondo della tavola di Francoforte; il<br />

loro stile si accosta alla maniera di Lambert Lombard e<br />

alla cultura dei circoli umanistici olandesi influenzati dalle<br />

fonti <strong>it</strong>aliane e inclini alla c<strong>it</strong>azione archeologica. Accanto<br />

a questa tendenza <strong>it</strong>alianeggiante, anche l’ambiente manierista<br />

e classicista francese, attento alla prospettiva fa<br />

sentire il suo influsso su P. Il p<strong>it</strong>tore, debole nella resa<br />

dei gesti e dei moti delle figure, possiede notevoli qual<strong>it</strong>à<br />

di r<strong>it</strong>rattista, come dimostra un R<strong>it</strong>ratto d’uomo, in foggia<br />

antica (Parigi, Louvre, depos<strong>it</strong>i), che tuttavia è probabile<br />

frammento di una composizione piú vasta. (sb + sr).<br />

Pseudo-Jacopino di Francesco<br />

(attivo a Bologna nella prima metà del sec. xiv). Venne<br />

sulle prime identificato con uno Jacopino di Francesco,<br />

noto da documenti bolognesi dal 1360 al 1385, ma piú recenti<br />

ricerche hanno dimostrato che l’autore dei dipinti<br />

raggnippati sotto tale nome appartiene a una generazione<br />

precedente, quella di V<strong>it</strong>ale da Bologna e che si tratta di<br />

artista di primo piano, fondatore dunque, insieme a V<strong>it</strong>ale<br />

– e per certi versi, perfino in anticipo su di lui –, della<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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