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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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que, Redon, Rouault, De Chirico, Lhote, Laurencin,<br />

Klee, Masson, Michaux, Karskaya, Fièvre, Wols, Dubuffet,<br />

Fautrier. La mostra del ’74 al Grand Palais di Parigi<br />

– Jean Paulhan à travers ses peintres – ha reso omaggio<br />

all’acutezza e alla fecond<strong>it</strong>à del suo interesse per le arti figurative.<br />

(sr).<br />

Paulucci, Enrico<br />

(Genova 1901-1999). Formatosi nell’ambiente torinese,<br />

dopo una prima, brevissima esperienza futurista (1925-26)<br />

di cui non rimangono documenti e alcuni saggi nell’amb<strong>it</strong>o<br />

del vedutismo urbano (1927-28), si lega alla cerchia<br />

degli artisti piú vivi e spregiudicati del momento, che, sostenuti<br />

da Persico e L. Venturi, si stavano muovendo in<br />

direzione di un’apertura culturale all’Europa, con particolare<br />

riferimento alla Francia, manifestando una chiara insofferenza<br />

nei confronti dell’arte monumentale e per certi<br />

versi autarchica allora imperante. In un viaggio a Parigi<br />

(1928) con Menzio e Levi, approfondisce la conoscenza<br />

della cultura figurativa francese dell’impressionismo fino<br />

alle piú recenti esperienze dell’Ecole de Paris e pone le<br />

basi per la cost<strong>it</strong>uzione del Gruppo dei Sei di Torino, che<br />

esordirà l’anno successivo alla Galleria Guglielmi, e che,<br />

portato a Milano alla Galleria Bardi, da Persico, si affermerà<br />

a livello nazionale. La p<strong>it</strong>tura di P si snoda attraverso<br />

le piú consuete tematiche: nature morte, paesaggi,<br />

r<strong>it</strong>ratti, con una spontane<strong>it</strong>à che nasconde intime e<br />

profonde connessioni con la cultura artistica <strong>it</strong>aliana ed<br />

europea: la tradizione entro cui l’artista si pone è quella<br />

postimpressionistica cézanniana. La sua curios<strong>it</strong>à sperimentale<br />

lo porta ad approfondire le ricerche sul colore<br />

che, privato di qualsiasi connotazione decorativa diviene<br />

il protagonista assoluto, creando, attraverso delicatissime<br />

modulazioni tonali, forme e figure che, spogliate da ogni<br />

evidenza chiaroscurale, evocano dati reali. Portato sulla<br />

scena nazionale dal Gruppo dei Sei, viene chiamato ad<br />

esporre alle Quadriennali del ’31 e del ’35; entrato in<br />

contatto con le esperienze romane, raddensa i colori alla<br />

ricerca di un impianto cromatico piú costruttivo. I suoi<br />

numerosi interessi che spaziano dalla p<strong>it</strong>tura alla cr<strong>it</strong>ica<br />

d’arte, dall’arch<strong>it</strong>ettura alle arti applicate lo portano, dapprima,<br />

ad aprire nel 1934 lo studio Casorati-P e quindi a<br />

dirigere dal 1938 il Centro delle arti che, nel crescente<br />

isolamento di Torino, proponeva le piú importanti espe-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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