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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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appartenenza dell’essere umano e della natura a una medesima<br />

forza e per immergerli nella luce lunare del mondo<br />

desertico del piano di sfondo, di cui Leonardo sembra ricreare<br />

la genesi.<br />

A Venezia, tram<strong>it</strong>e Antonello da Messina, si sviluppa un<br />

forte interesse per il p nordico. Interesse che, coniugandosi<br />

con la raffinata cultura letteraria degli ambienti legati<br />

alla corte di Caterina Cornaro, dà origine a un p arcadico,<br />

fortemente allusivo, i cui tratti distintivi sono riconoscibili,<br />

al di là delle differenze formali, nelle opere di artisti<br />

quali Tiziano e Giorgione, per i quali il p assume un<br />

ruolo sempre piú importante. Esemplare in tal senso il<br />

caso della Tempesta (i cui personaggi risultano completamente<br />

assorb<strong>it</strong>i nella natura, in un gioco di rimandi simbolici<br />

complesso al punto che dopo solo due decenni se ne<br />

erano smarr<strong>it</strong>i gran parte dei significati).<br />

Se queste sono, in generale, le linee di tendenza, a uno<br />

sguardo piú ravvicinato l’elaborazione di una p<strong>it</strong>tura di<br />

paesaggio europea nella prima metà del sec. xvi appare segnata<br />

da una f<strong>it</strong>ta rete di scambi che concorre alla creazione,<br />

in taluni casi, di una sorta di linguaggio internazionale.<br />

Numerosi, infatti, sono gli artisti nordici che passano le<br />

Alpi e gli incisori circolano in ambedue le direzioni. Le riprese<br />

dall’Italia verso il Nord furono sporadiche. Nel<br />

campo del p ravvicinato la ripresa è spesso superficiale e si<br />

esprime attraverso le «c<strong>it</strong>azioni» dei motivi di Dürer da<br />

parte degli incisori e talvolta dei p<strong>it</strong>tori; sembra anche che<br />

l’esasperato graficismo delle forme germaniche sia piaciuto<br />

allo spir<strong>it</strong>o inquieto di artisti come Piero di Cosimo e cosí<br />

pure si avverte un’eco del lirismo tedesco nei sottoboschi<br />

di Lotto o di Dosso Dossi. Anche i p panoramici di Patinir<br />

e dei suoi im<strong>it</strong>atori, ampiamente diffusi, hanno lasciate<br />

tracce anche in Italia: in Lombardia, dove gli allievi di<br />

Leonardo rinunciano alle sol<strong>it</strong>udini rocciose a favore dei<br />

fiamminghi p ab<strong>it</strong>ati; in Emilia, presso i Dossi e soprattutto<br />

presso Niccolò Dell’Abate, che ne im<strong>it</strong>ano l’orizzonte<br />

alto, le distese d’acqua e la tinta glauca; a Venezia ove<br />

certi disegni e incisioni della cerchia di Tiziano e di Domenico<br />

Campagnola, il cui soggetto m<strong>it</strong>ologico o pastorale è<br />

oramai soltanto puro pretesto, mostrano una tendenza a<br />

moltiplicare i piani, nonostante il persistere di una modulazione<br />

r<strong>it</strong>mica tipicamente veneziana.<br />

D’altra parte, e forse piú profondamente, l’influsso <strong>it</strong>aliano<br />

trasforma il p olandese, almeno a partire dal secondo<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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