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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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Pistoia (Londra, ng). La tavola, incompiuta alla morte<br />

del P, venne completata dal Lippi. La cr<strong>it</strong>ica ha a lungo<br />

discusso sulla distinzione delle mani e un accordo pare<br />

essersi trovato nell’attribuire a P l’intera opera, ad eccezione<br />

dei due Santi a sinistra e della predella, rifer<strong>it</strong>i al<br />

Lippi. La sua inclinazione per soggetti narrativi tramandata<br />

dalle fonti ha spinto la cr<strong>it</strong>ica a rintracciarne l’attiv<strong>it</strong>à<br />

anche nel prospero settore, molto richiesto nella Firenze<br />

di metà Quattrocento, della produzione di cassoni,<br />

spalliere e deschi da parto, attribuendogliene una lunga<br />

serie oggi ridimensionata nelle proporzioni, ma non nella<br />

sostanza stilistica, che lo vede sciolto e fresco estensore<br />

di episodi m<strong>it</strong>ologici o narrativi o di costume d’ogni genere<br />

(Morte d’Assalonne: Le Mans, Musée de Tessè;<br />

Trionfo di David, 1455 ca.: Lloyd Trustees, in depos<strong>it</strong>o a<br />

Londra, ng). Sempre sulla base di confronti stilistici sono<br />

state attribu<strong>it</strong>e a P una serie di miniature a soggetto m<strong>it</strong>ologico<br />

contenute nel cod. XII, 68 della Biblioteca Marciana<br />

(Venezia) nonché una folta serie di tavole raffiguranti<br />

la Madonna col Bambino, tra le quali c<strong>it</strong>iamo quella<br />

del Gardner Museum di Boston e del Denver Art Museum<br />

(coll. Kress), che variano i fortunati modelli lippeschi.<br />

Un cartone pronto per lo spolvero (Firenze, Uffizi,<br />

Gabinetto disegni e stampe), con lo Sposalizio mistico di<br />

santa Caterina è testimonianza di una composizione di P<br />

oggi perduta, ma che, a giudicare dalle repliche prodotte<br />

a Firenze nel secondo Quattrocento, godette di un certo<br />

successo. Non è un caso, infatti, che attorno al suo nome<br />

e ad un fantomatico «Compagno di P» si siano raggruppate<br />

numerosissime tavole dai caratteri stilistici compos<strong>it</strong>i,<br />

sebbene ruotanti indiscutibilmente attorno al polo<br />

di Filippo Lippi e con prest<strong>it</strong>i da Domenico Veneziano e<br />

Baldovinetti, che soltanto in tempi recenti hanno r<strong>it</strong>rovato<br />

piú precise collocazioni.<br />

Peské, Jean<br />

(Golta 1870 - Le Mans 1949). Seguì corsi serali alla Scuola<br />

di p<strong>it</strong>tura di Kiev; poi, dal 1885 al 1888, freuentò la<br />

Scuola di belle arti di Odessa. Nel 1891 si recò a Parigi,<br />

iscrivendosi all’Académie Julian. Conobbe Sérusier,<br />

Fénéon, Toulouse-Lautrec, che lo iniziò alla l<strong>it</strong>ografia, e<br />

Pissarro, che gli insegnò a incidere ad acquaforte. Espose<br />

al Salon des Indépendants dal 1893 e partecipò alle manifestazioni<br />

dei Nabis presso Le Bare de Boutteville. Mir-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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