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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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Cleopatra sul suo trono: Lione, mba; La Sibilla Tiburtina<br />

annuncia ad Augusto la nasc<strong>it</strong>a di Cristo: Nancy, mba), esegu<strong>it</strong>i<br />

a circa vent’anni di distanza l’uno dall’altro per<br />

l’Hôtel de la Vrillière a Parigi, illustrano la profonda trasformazione<br />

del suo stile, dall’iniziale classicismo, sottolineato<br />

da una gamma cromatica tizianesco-poussiana, degli<br />

anni ’30 alla pienezza barocca e alla fusione delle immagini<br />

entro un’atmosfera luminosa degli anni ’50.<br />

Nel 1652 gli vennero richiesti cartoni per i mosaici della<br />

navata destra in San Pietro (tradotti negli anni seguenti<br />

ad opera di Guidubaldo Abbatini, di Fabio Cristofari e di<br />

Matteo Piccioni); ma rallentò la sua attiv<strong>it</strong>à di p<strong>it</strong>tore per<br />

dedicarsi anche all’arch<strong>it</strong>ettura. Affrescò l’abside della<br />

chiesa Nuova (1655-60) e diresse la decorazione della galleria<br />

di Alessandro VII al Quirinale (1656-57); l’impresa<br />

affiancò, in un’équipe assai eterogenea, Carlo Maratta,<br />

Lazzaro Baldi, Giovan Paolo Schor, Giovan Angelo Canini,<br />

Pierfrancesco Mola, Jan Miel, Fabrizio Chiari e Giovan<br />

Francesco Grimaldi. Nell’ultima sua opera decorativa,<br />

la navata della chiesa Nuova (Visione di san Filippo<br />

Neri durante la costruzione della chiesa, 1664-65) aprí illusivamente<br />

la volta e ambientò al di là dell’arch<strong>it</strong>ettura l’episodio<br />

miracoloso, ma rifiutando la veduta di scorcio e ponendo<br />

a contrasto, disponendoli ortogonalmente l’uno all’altro,<br />

lo spazio reale con quello dell’intenzione. Rivelò la<br />

medesima capac<strong>it</strong>à di rinnovamento nei suoi quadri d’altare:<br />

l’esame in successione cronologica di alcune tra le<br />

sue principali prove in questo campo – Anania rest<strong>it</strong>uisce<br />

la vista a san Paolo, 1633: Roma, Cappuccini; Visione di<br />

san Francesco, 1641: Arezzo, Annunziata; Nativ<strong>it</strong>à della<br />

Vergine, 1643: Perugia, gnu; Martirio di san Lorenzo,<br />

1646: Roma, San Lorenzo in Miranda; Martirio di santa<br />

Martina, 1656: Siena, Pinacoteca; Annunciazione, 1665:<br />

Cortona, San Francesco; San Carlo porta in processione il<br />

Sacro Chiodo in mezzo agli appestati, 1667: Roma, San<br />

Carlo ai Catinari – consente di constatare la v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à del<br />

«barocco» di P, ben lontano dal cristallizzarsi in una formula,<br />

ancorché altissima. Difese, nel Trattato della P<strong>it</strong>tura<br />

e Scultura, uso et abuso loro (Firenze 1652, ma già pronto<br />

per la stampa nel 1649), scr<strong>it</strong>to con lo pseudonimo di<br />

«Br<strong>it</strong>io Prenetteri» (anagramma di Pietro Berrettini) e in<br />

collaborazione con il gesu<strong>it</strong>a Ottonelli, la libertà dell’artista<br />

di impiegare, in virtú della nobiltà dell’«artificio»,<br />

anche quelle immagini che i decreti tridentini e teorici<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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