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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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erto di Savoia Carignano al romano Carlo Maratta della<br />

pala – poi realizzata dagli allievi – per l’altar maggiore<br />

della chiesa di San Filippo giunta a Torino nel 1708 e raffigurante<br />

la Madonna col Bambino, i santi Giovanni Battista<br />

e Eusebio, i beati Amedeo e Margher<strong>it</strong>a di Savoia. Accanto<br />

a Maratta sono i p<strong>it</strong>tori grav<strong>it</strong>anti intorno al circolo<br />

del cardinal Ottoboni, a diretto contatto con Filippo Juvarra,<br />

a essere richiesti e a interessare la comm<strong>it</strong>tenza piemontese.<br />

Di Sebastiano Conca arrivano nel 1725 le due<br />

tele con la Madonna col Bambino e san Carlo e la Madonna<br />

col Bambino e san Francesco di Sales per la chiesa di<br />

Sant’Uberto nel castello della Venaria Reale (Torino, Palazzo<br />

dell’Univers<strong>it</strong>à) appos<strong>it</strong>amente richieste da Juvarra<br />

che dirige in questi anni l’arredo p<strong>it</strong>torico della chiesa.<br />

Seguiranno due commissioni da parte dei Filippini per la<br />

chiesa di San Filippo e il nuovo Oratorio ad essa annesso.<br />

Francesco Trevisani esegue nel 1724 per la chiesa di<br />

sant’Uberto un dipinto con il Beato Amedeo e san Luigi<br />

Gonzaga che venerano l’Immacolata e per San Filippo il<br />

Martirio di san Lorenzo. Nel 1723 Claudio Francesco<br />

Beaumont, il piú importante decoratore piemontese, è inviato<br />

da V<strong>it</strong>torio Amedeo II (divenuto re di Savoia nel<br />

1713) ad aggiornarsi nella cap<strong>it</strong>ale presso F. Trevisani. R<strong>it</strong>ornato<br />

a Torino, unisce a questo insegnamento quello<br />

delle opere cortonesche del Seyter come risulta in alcuni<br />

dei soff<strong>it</strong>ti dipinti per Palazzo Reale tra i quali quello con<br />

Storie di Enea nella volta dell’Armeria Reale commissionatogli<br />

da Carlo Emanuele III nel 1739. Prima di questa<br />

data aveva lavorato per il castello di Rivoli (San Giovanni<br />

Battista e San Pietro, 1724-25) e per la Basilica di Superga<br />

(La Beata Margher<strong>it</strong>a e San Carlo comunica gli appestati,<br />

1730). Come sul versante arch<strong>it</strong>ettonico i grandiosi progetti<br />

di Juvarra (dalla cappella di Sant’Uberto alla Venaria<br />

Reale alla palazzina di caccia di Stupinigi) nascono dal desiderio<br />

di V<strong>it</strong>torio Amedeo II di confrontarsi con ciò che<br />

si andava realizzando a Parigi e a Vienna, cosí in amb<strong>it</strong>o<br />

figurativo si assiste alla richiesta da parte della corte sabauda<br />

dei p<strong>it</strong>tori piú in auge in quel momento; in questo<br />

modo si spiega la commissione a Francesco Solimena di<br />

quattro tele raffiguranti storie bibliche per il Gabinetto,<br />

detto poi di Solimena, nell’appartamento d’inverno del re<br />

in Palazzo Reale (Torino, Galleria Sabauda) che arriveranno<br />

a destinazione nel 1725. L’interesse a Torino per la<br />

p<strong>it</strong>tura del Solimena viene in realtà inaugurato da un’altra<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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