Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

iuniscono la sua attività teorica (Essays on the Picturesque,
As Compared with the Sublime and the Beautiful,
and on the Use of Studying Pictures, for the Purpose of Improving
Real Landscape (London 1810) Price fornisce gli
ingredienti del paesaggio p: una vecchia e pesante quercia
o un nodoso olmo piuttosto che una betulla o un frassino,
soprattutto quando siano «rough, mossy, with a character
of age, and with sudden variations in their forms «(ruvidi,
muscosi, con un aspetto secolare, e con improvvise variazioni
nelle forme), un asino o un cavallo, purché da
tiro, una capra piuttosto che una pecora, gruppi di zingari
e mendicanti accanto a vecchi mulini e povere capanne e
ancora rovine gotiche irregolari di cattedrali e abbazie.
«Roughness» (ruvidezza), «sudden variety» (inattesa varietà)
e «intricacy» (intrico) caratterizzano il p, capace di
suscitare curiosità, ma apprezzato solo da un «cultivated
eye» (occhio colto) il quale «discovers a thousand interesting
objects where a common eye sees nothing but rush
and rubbish» (scopre mille oggetti interessanti dove un
occhio comune non vede nulla se non inezie e macerie).
La familiarità con la poesia e la pittura sono indispensabili
a un «cultivated eye» e fra i maestri del passato
diviene Pier Francesco Mola, prima ancora di Salvator
Rosa, l’artista verso cui indirizzare le proprie preferenze.
Questi aspetti elitari, che pongono una serie di precondizioni
al godimento del p, sono accentuati da Knight in An
Analytical Inquiry into Principles of Taste, London 1805.
Knight nega infatti ogni obiettività al p e considera inutile
elencare oggetti e circostanze che in natura si presentino
come tali. La capacità di associare l’esperienza visiva,
spogliando l’oggetto di tutti i suoi connotati pratici, alla
pittura e alla poesia appartiene solo alle «persons in a certain
degree conversant with that art... The spectator, having
his mind enriched with the embellishments of the
painter and the poet, applies them, by the spontaneous
association of ideas, to the natural objects presented to
his eye, which thus acquire ideal and imaginary beauties;
that is, beauties, which are not felt by the organic sense
of vision; but by the intellect and imagination through
that sense» (persone a cui quell’arte è in una certa misura
familiare... Lo spettatore, avendo un pensiero arricchito
dagli abbellimenti del pittore e del poeta, le applica [le
esperienze dell’arte] attraverso una associazione spontanea
di idee agli oggetti naturali che si presentano al suo
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