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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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del sec. xviii, del palazzo di Wilanów presso Varsavia, fu<br />

attivissimo per tutta la sua v<strong>it</strong>a; nel corso di numerosi<br />

viaggi, prese contatto con i vari centri della cultura europea,<br />

specialmente in Italia, ove nel 1780-81 David ne fece<br />

il R<strong>it</strong>ratto a cavallo (oggi al Museo di Varsavia); fu tra i<br />

promotori del r<strong>it</strong>orno all’antico e delle concezioni neoclassiche.<br />

Archeologo eminente, intraprese a piú riprese scavi<br />

in Italia e collezionò vasi antichi. È considerato il primo<br />

storico dell’arte polacco; la sua opera principale, O sztuce<br />

u dawnych czyli Winkelman polski (Dell’arte degli antichi<br />

o il Winkelmann polacco), ed<strong>it</strong>a a Varsavia nel 1815 in<br />

tre volumi, accanto a parti derivate dallo studioso tedesco<br />

contiene molte idee originali, che riguardano anche la p<strong>it</strong>tura.<br />

D’altronde P acquistò nel corso dei suoi viaggi quadri<br />

antichi che formano ancor oggi il nucleo della galleria<br />

del palazzo di Wilanów. Cost<strong>it</strong>uí pure una notevole collezione<br />

di stampe e disegni, che lasciò al Gabinetto delle<br />

stampe dell’Univers<strong>it</strong>à di Varsavia. (sk).<br />

Potsch, Ruprecht (Rupert)<br />

(Bressanone/Brixen, documentato dal 1490 a poco<br />

dopo il 1530). La bottega che P impiantò a Bressanone<br />

verso il 1490, acquistandovi anche la casa nel 1501, si<br />

affiancò a quelle concorrenti di N. Stürhofer ed A.<br />

Haller, che come lasua avevano colmato il vuoto lasciato<br />

dalla scomparsa del grande maestro H. Klocker. P<br />

era un p<strong>it</strong>tore, ma, all’interno della sua bottega, svolse<br />

soprattutto un ruolo dirigenziale e di promoter, smistando<br />

le numerose commissioni che gli giungevano tra<br />

i suoi collaboratori e aiuti, riservandosi molto spesso<br />

soltanto il progetto iniziale e la supervisione dei manufatti<br />

prodotti.<br />

Nel 1490 dipinge l’affresco con San Giovanni a Patmos nel<br />

chiostro del Duomo di Bressanone, il cui stile, dai chiari<br />

accenti bavaresi e salisburghesi, non si r<strong>it</strong>roverà piú nelle<br />

opere che pur portano la sua firma. Inoltre l’identificazione<br />

dei suoi autografi è resa difficile dalle perd<strong>it</strong>e ingenti<br />

di quasi tutti i suoi interventi documentati in affreschi,<br />

vetrate e altro, cosí come nelle parti dipinte di altari, che<br />

invece, stando ai documenti rimastici, dovevano essere<br />

diffusi in ampie zone di terr<strong>it</strong>orio, anche al di fuori della<br />

diocesi brissinese, compreso il bellunese e il Tirolo piú<br />

orientale. Nel 1506 P siglò un contratto di collaborazione<br />

alla pari con Phillip Diemer, il cui stile denuncia la forma-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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