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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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dove sotto la guida di Claudio Coello, che gli aprirà le<br />

porte dell’Alcazar e delle collezioni reali, otterrà commissioni<br />

per il Palazzo Reale. Nel 1688 venne nominato p<strong>it</strong>tore<br />

del re; amico di Luca Giordano, sin dall’arrivo di<br />

quest’ultimo a Madrid (1692), sarà deb<strong>it</strong>ore del prepotente<br />

influsso dell’<strong>it</strong>aliano, evidente in modo particolare nella<br />

sua produzione a fresco piú importante: la volta della chiesa<br />

di Los Santos Juanes di Valenza (1699), quella dei Desamparados<br />

della stessa c<strong>it</strong>tà (1701), il Trionfo della Chiesa<br />

a San Esteban di Salamanca e le cappelle del Tabernacolo<br />

delle Certose di Granada (1712) e del Paular (1723). In alcuni<br />

dipinti d’altare, il p<strong>it</strong>tore mostra invece una maggior<br />

fedeltà alla tradizione madrilena: Immacolata Concezione<br />

(Madrid, Prado). Piú che come p<strong>it</strong>tore P è noto per la sua<br />

attiv<strong>it</strong>à come storico e teorico della p<strong>it</strong>tura. Il Museo Pletorico<br />

y Escala Optica (pubblicato a Madrid in 2 tomi nel<br />

1715 e nel 1724) comprende una serie di biografie di artisti<br />

spagnoli di diverso valore – le notizie piú preziose sono<br />

contenute nelle «v<strong>it</strong>e» di artisti conosciuti personalmente<br />

da P –, che in molti casi cost<strong>it</strong>uiscono la piú antica, e<br />

quasi unica, fonte di informazione su di essi e che per<br />

l’importanza storico-documentaria dell’opera è valsa all’artista<br />

il soprannome di «Vasari spagnolo». (aeps).<br />

Palumbo, Onofrio<br />

(attivo a Napoli nella prima metà del Seicento). Della<br />

formazione, compiuta secondo le fonti presso Battistello<br />

Caracciolo, non rimangono opere. La sua produzione<br />

nota si collega soprattutto al classicismo di Massimo<br />

Stanzione, come nel San Gennaro che intercede per la c<strong>it</strong>tà<br />

di Napoli, dove la veduta della c<strong>it</strong>tà è attribu<strong>it</strong>a a Didier<br />

Barra (verso il 1652: Napoli, Trin<strong>it</strong>à dei Pellegrini); nelle<br />

due tele con l’Annunciazione e l’Adorazione dei pastori<br />

(Napoli, Santa Maria della Salute) l’influsso di Paolo Finoglia<br />

e di Francesco Guarino è arricch<strong>it</strong>o da riferimenti<br />

piú naturalistici, tratti da Ribera, presenti anche nella<br />

Madonna con Bambino e santi e nella Sacra Famiglia (Napoli,<br />

Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone), o nel San Filippo<br />

Neri che presenta alla Trin<strong>it</strong>à i confratelli (Napoli,<br />

Trin<strong>it</strong>à dei Pellegrini). (rla).<br />

Pamphilos<br />

(sec. iv a. C.). Nato ad Anfipoli e stabil<strong>it</strong>osi a Sicione, è<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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