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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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Rifugiatosi negli Stati Un<strong>it</strong>i, dove fin dal 1931 aveva insegnato<br />

a semestri alterni, P insegnò alle univers<strong>it</strong>à di<br />

New York e di Princeton, ove rimase presso l’Inst<strong>it</strong>ute<br />

for Advanced Study dal ’35 fino alla morte. In questo periodo<br />

si nota nelle sue ricerche un mutamento di orientamento<br />

piuttosto sensibile. Tuttavia gli Studies in<br />

Iconology, New York 1939 (2ª ed. 1962; trad. <strong>it</strong>. Studi di<br />

iconologia. I temi umanistici nell’arte del Rinascimento, Torino<br />

1975), appaiono ancor oggi una sintesi e una conclusione<br />

del periodo tedesco, quasi un’esposizione al pubblico<br />

americano dei metodi che l’autore e Fr<strong>it</strong>z Saxl avevano<br />

appreso in comune dal «prof. Aby Warburg oggi<br />

scomparso», e che avevano «tentato di mettere in pratica<br />

nel corso della loro lunga collaborazione». Di fatto, la<br />

fama «mondana» di P nel mondo anglosassone e, con notevole<br />

r<strong>it</strong>ardo, nei paesi latini, è dovuta soprattutto all’introduzione<br />

di quest’opera (ripresa e riassunta in un articolo<br />

del 1932: Zum Problem der Beschreibung und Inhaltsdeutung<br />

von Werken del bildenden Kunst, in «Logos», xxi). In<br />

questo studio, ried<strong>it</strong>o come primo cap<strong>it</strong>olo in Meaning in<br />

the Visual Arts, Papers in and on Art History, Garden C<strong>it</strong>y,<br />

New York 1955,1957 (trad. <strong>it</strong>. Il significato delle arti visive,<br />

Torino 1962), P espone il suo tentativo – fondato<br />

sulla teoria delle «forme simboliche» di Ernst Cassirer –<br />

di fondare un’iconologia come scienza del «contenuto supremo<br />

ed essenziale dell’opera d’arte», distinta dall’iconografia,<br />

che deve porsi rispetto ad essa nella stessa posizione<br />

dell’etnologia rispetto all’etnografia. Il termine iconologia<br />

(ripreso dal celebre repertorio di Cesare Ripa,<br />

Siena 1613, sia da Warburg al congresso di Roma nel<br />

1912, sia da Hoogewerff in quello di Oslo nel 1928) ha<br />

avuto grande fortuna, tendendo a sost<strong>it</strong>uirsi a poco a<br />

poco a quello di iconografia; ma le implicazioni di tali teorie,<br />

per quanto riguarda l’interpretazione generale del<br />

processo storico, venendo in «contatto (o persino in confl<strong>it</strong>to)<br />

col pos<strong>it</strong>ivismo anglosassone, che, per principio diffida<br />

di ogni speculazione astratta», non hanno avuto segu<strong>it</strong>o.<br />

Lo stesso P non ha prosegu<strong>it</strong>o il tentativo e, nei<br />

suoi piú recenti studi è tornato a forme piú tradizionali ed<br />

accessibili di ricerca tematica erud<strong>it</strong>a (Galileo as a Cr<strong>it</strong>ic of<br />

Arts, L’Aja 1954; trad. <strong>it</strong>. Galileo cr<strong>it</strong>ico delle arti, Venezia<br />

1985; Pandora’s Box. The Changing Aspects of a Mythical<br />

Symbol, in collaborazione con Dora Panofsky, Princeton<br />

1956, 1962; New York 1965; The Iconography of Cor-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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