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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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Quattro Stagioni per la sala da pranzo del fratello a Brouchy.<br />

Durante questo periodo le sue opere vennero rifiutate<br />

otto volte al salon e la partecipazione alla mostra delle<br />

Galeries Bonne Nouvelle lo rese oggetto di sarcasmo.<br />

Senza scoraggiarsi, presenta al Salon del 1861 i grandi<br />

pannelli Concordia e Bellum, che vennero accettati. La<br />

Pace era già stata acquistata dallo Stato per il Museo di<br />

Amiens e il p<strong>it</strong>tore realizza immediatamente il pendant<br />

segu<strong>it</strong>o, due anni dopo, da il Lavoro e il Riposo. Per completare<br />

il ciclo, esegue poi Ave Picardia nutrix (1865), inno<br />

ai tesori campestri della vecchia provincia, e Ludus pro patria<br />

(1880-82), canto della viril<strong>it</strong>à e del coraggio sereno,<br />

nel quale fugacemente rievoca l’amore fiero, l’infanzia felice<br />

e la raccolta vecchiaia. Per il Palazzo Longchamp a<br />

Marsiglia realizza due rievocazioni della c<strong>it</strong>tà focese: Massilia,<br />

colonia greca e Marsiglia, porto dell’Oriente (1869).<br />

Nel 1874, per il municipio di Po<strong>it</strong>iers, P esegue nuove decorazioni<br />

che per la prima volta affrontano temi religiosi:<br />

Carlo Martello salva la cristian<strong>it</strong>à con la v<strong>it</strong>toria sui Saraceni<br />

e Santa Redegonda ascolta una lettura del poeta Fortunat che<br />

esprimono la comprensione laica per le virtù medievali.<br />

Davanti a queste opere cosí innovative la cr<strong>it</strong>ica reagisce<br />

vigorosamente: alcuni, come Charles Blanc, About e Castagnary<br />

gridarono all’imbrattatele, altri, come Delécluze,<br />

Théophile Gautier, Paul de Saint-Victor e Théodore de<br />

Banville le sostennero con entusiasmo.<br />

P mirò al raggiungimento del perfetto accordo tra la superficie<br />

piana e le sue composizioni decorative giocando<br />

sull’equilibrio delle masse, sull’arabesco della linea e<br />

sull’armonia chiaroscurata dei colori raddolc<strong>it</strong>i. Adattava<br />

per queste vaste tele, applicate alla parete e trattate p<strong>it</strong>toricamente<br />

come tempere, la lezione degli affreschi di<br />

Giotto e del Quattrocento fiorentino. A questi anni risalgono<br />

le sue celebri decorazioni per il Museo di Lione, la<br />

Sorbona e il Panthéon. Nel Bosco sacro caro ai poeti e alle<br />

Muse, commissionatogli nel 1883 dalla c<strong>it</strong>tà di Lione per<br />

il Palazzo delle Arti, P esprime le sue piú intime convinzioni:<br />

le Muse, ieratiche e tenere, affidano al poeta e<br />

all’artista adolescenti i segreti sublimi dello spir<strong>it</strong>o. Il p<strong>it</strong>tore<br />

completa questa delicata allegoria con la Visione antica,<br />

di una malinconica seren<strong>it</strong>à, e con Ispirazione cristiana<br />

dove rende silenzioso omaggio all’Angelico. Per il grande<br />

anf<strong>it</strong>eatro della Sor-bona sviluppa quel tema della cultura<br />

che già era affiorato nell’Inter artes et naturam (1890:<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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