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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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Popolo, 1549: P, gn). Le varietà della maniera soprattutto<br />

di provenienza romana sono rappresentate, dopo la metà<br />

del secolo, da opere di Vasari, Arrigo Fiammingo, Alberti,<br />

Venusti, Nebbia; del tutto isolata è la formidabile Deposizione<br />

del Barocci nel Duomo (1569), la cui lezione<br />

sarà compresa dagli artisti perugini solo alla fine del secolo.<br />

L’unica originale personal<strong>it</strong>à che emerge in questi anni<br />

nell’ambiente locale è quella di G. Danti.<br />

Una consistente parte dell’attiv<strong>it</strong>à p<strong>it</strong>torica coincide con<br />

quella promossa da Fulvio e Ascanio della Corgna, nipoti<br />

di Giulio III, per i quali N. Circignani e G. A. Pandolfi<br />

eseguono nelle chiese e nei palazzi virtuosistiche e scenografiche<br />

decorazioni. Nel 1573, con la protezione del vescovo<br />

della Corgna, fu fondata a P l’Accademia del disegno,<br />

di cui uno dei componenti piú vivaci era il collezionista<br />

Simonetto Anastagi. Il gusto decorativo romano ha<br />

ancora maggior successo con G. B. Lombardelli che dà<br />

impulso a una variante tutta perugina (con Pandolfi, Barocci,<br />

Faenzone dentro), la cui espressione piú un<strong>it</strong>aria è<br />

la decorazione a fresco di San Pietro (Salvucci, Piccinini,<br />

Bandiera, Ciburri). Ma una fase veramente nuova e originale<br />

si apre alla fine del secolo con un gruppo di giovani e<br />

dotati artisti: Pollini, V. e F. Pellegrini, Brunelli, G. A.<br />

Scaramuccia, Angeli. La p<strong>it</strong>tura filobaroccesca e filosenese,<br />

arricch<strong>it</strong>a anche da esperienze diverse, di V. Pellegrini<br />

e Angeli, quella roncalliana di G. A. Scaramuccia si volgeranno<br />

poi verso temperate naturalezze sia sugli esempi<br />

della p<strong>it</strong>tura riformata toscana sia su quelli di Baglione (è<br />

del 1608 il suo Martirio di santo Stefano: in Duomo), di A.<br />

Circignani, di I. Borghesi (Assunzione: Duomo), di Guerrieri.<br />

Nel Seicento P è il centro piú aperto alle influenze<br />

esterne e il piú fiorente della provincia umbra, ormai<br />

completamente inser<strong>it</strong>a nell’orb<strong>it</strong>a romana. Intensa è<br />

anche in questo secolo l’attiv<strong>it</strong>à di costruzione e rinnovamento<br />

di palazzi e di edifici sacri. La p<strong>it</strong>tura degli Oratori<br />

ha ora il suo periodo di fior<strong>it</strong>ura: il ciclo di tele di Scaramuccia<br />

nell’Oratorio di San Francesco, quello di Angeli<br />

nella confratern<strong>it</strong>a di Sant’Agostino; mentre gli Oratori<br />

della confratern<strong>it</strong>a dei nobili e degli artisti si arricchiranno<br />

nel corso del secolo delle presenze piú diverse (Sermei,<br />

Martelli, Fabrizi, Carlone, Montanini). Accanto all’Angeli,<br />

Amadei, Bassotti, Sermei contribuiscono al graduale<br />

rinnovamento della cultura locale fin verso la p<strong>it</strong>tura<br />

classicista romana e bolognese, il cui grande successo pres-<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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