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Paál, László Paalen, Wolfgang Storia dell'arte Einaudi - Artleo.it

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tes – opera che lo rese famoso –, dopo essersi segnalato<br />

con scr<strong>it</strong>ti satirici (parodia del libro VI dell’Eneide, con i<br />

fratelli Nicolas e Claude), divenne primo incaricato dei<br />

Bâtiments du roi nel 1664, poi controllore generale della<br />

sovrintendenza ai Bâtiments. In questo modo poté assecondare<br />

Colbert, sorvegliare le commissioni e partecipare<br />

all’impulso dato alla produzione artistica. Le sue attiv<strong>it</strong>à<br />

furono varie: in particolare si occupò dei lavori di Versailles,<br />

ove seguì la decorazione del Grand Appartement; su<br />

tutto espresse la propria opinione, fornendo t<strong>it</strong>oli e<br />

madrigali per i complessi decorativi (arazzi degli Elementi<br />

e delle Stagioni). Il poema La Peinture è espressione della<br />

poetica della scuola dominante; ed anche le due raccolte<br />

d’incisioni da lui commentate assolvono la funzione di<br />

proclamare la superior<strong>it</strong>à artistica del secolo di Luigi XIV:<br />

Le Cabinet des beaux-arts, epìtome delle produzioni<br />

dell’epoca, e Les Hommes illustres qui ont peint en France<br />

pendant le XVII e siècle (1697-1701), r<strong>it</strong>ratti di celebr<strong>it</strong>à. Resta<br />

famoso per aver partecipato col fratello Claude, medico<br />

e arch<strong>it</strong>etto (1613-88), alla querelle tra antichi e moderni.<br />

Lesse nel 1687 all’Accademia francese, di cui era<br />

membro dal 1671, un poema, Le Siècle de Louis le Grand,<br />

che assegnava la preminenza ai moderni e rinfocolò la<br />

querelle; Les Parallèles des Anciens et des Modernes compariranno<br />

nel 1688 e nel 1698. Ben nota la sua polemica<br />

con Boileau; nel 1700 tuttavia P si riconciliò con lui. (sr).<br />

Perréal, Jean<br />

(noto dal 1483 - morto nel 1530). Fu p<strong>it</strong>tore ufficiale dei<br />

re Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I di Francia, al servizio<br />

della c<strong>it</strong>tà di Lione, della regina Anna di Bretagna e<br />

dell’arciduchessa Margher<strong>it</strong>a d’Austria. Presto dimenticato<br />

venne «riscoperto» nel corso del sec. xix grazie anche<br />

ai numerosi documenti che lo riguardano: detto, in questi,<br />

anche Jean de Paris, è menzionato per la prima volta nel<br />

1483 a Lione, dove si era stabil<strong>it</strong>o, pur compiendo molto<br />

spesso viaggi, a causa delle sparse commissioni alle quali<br />

doveva far fronte. Benché la sua fisionomia fosse stata<br />

delineata con buona precisione, nessuna opera nota gli poteva<br />

venir attribu<strong>it</strong>a con certezza e per molto tempo nel<br />

suo catalogo confluì la quasi total<strong>it</strong>à dei principali lavori<br />

anonimi della sua epoca, come quelli poi riconosciuti al<br />

Maestro di Moulins. Le attiv<strong>it</strong>à dell’artista erano molteplici:<br />

lo si conosce come p<strong>it</strong>tore, miniatore, decoratore<br />

<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>

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